Amalurra: Madre di tutti gli dei e di tutte le razze viventi. Il suo simbolo è un cerchio che rappresenta il creato intero e il grembo materno.
Amarun: Dea del sottosuolo e delle creature che vi abitano, figlia di Ilun e Amalurra, madre di tutti i ragni, padrona degli elfi scuri. Il suo simbolo sacro è l’addome di un ragno da cui spilla una goccia di veleno.
Amodia: Dea dell’amore, figlia di Arin e di Amalurra, il suo simbolo sacro è un triangolo con il vertice verso l’alto, composto da due bande intrecciate l’una con l’altra.
Arin: Dio del giorno e della luce, è fratello di Ilun e Iskar. Giacendo con Amalurra ha generato Langil e Amodia. Giacendo con Ilun, ha generato Xarma. Il suo simbolo è il sole nel suo zenit, a picco sulla terra.
Erementar: Il Dio-Fabbro, figlio di Iskar e di Amalurra, patrono dell’arte di forgiare i metalli, signore del fuoco e del ferro, padrone dei nani. I suoi simboli sono un’incudine nera circondata dal fuoco o una semplice fiamma rossa.
Ilun: Dio/Dea dell’oscurità e della notte, sorella di Arin e Iskar, giacendo con Amalurra ha generato Zear e Amarun. Giacendo con Arin, ha generato Xarma. Il suo simbolo è una falce di luna nel suo zenit, a picco sulla terra, con le due estremità rivolte verso l’alto.
Iskar: Dio della guerra, fratello di Arin e Ilun, padrone degli orchi. Giacendo con Amalurra, ha generato Erementar. Il suo simbolo sacro è una spada piantata nel terreno, con la lama rivolta verso l’alto in segno di vittoria o verso il basso a indicare il desiderio di morire in battaglia.
Langil: Dio degli artigiani, dei bottegai, dei cittadini, figlio di Arin e Amalurra. Il suo simbolo sacro è uno scalpello colto nel gesto di staccare una scheggia di legno o di pietra.
Xarma: Dèa della magia, figlia di Arin e Ilun, padrona degli elfi alti e silvani. Il suo simbolo sacro è rappresentato come un prisma a quattro facce o una torre priva porte e finestre. Gli iniziati di Xarma sanno bene che le quattro facce del prisma ne nascondono altre quattro.
Zear: Dio dei ladri, dei vagabondi, dei viaggiatori e dei pellegrini, dei bardi e degli artisti di strada, degli assassini, dei truffatori e dei perdigiorno, figlio di Ilun e di Amalurra. Il suo simbolo sacro è un uscio socchiuso, oltre il quale si intravede il buio della notte e di ciò che ancora non è noto.