Finalmente il settimo giorno Rakael riesce a plasmare due rozze piroghe, che possono trasportare 3 persone ciascuna. Il druido si propone di seguire le imbarcazioni a nuoto, ed Allavandrel fa lo stesso.Navigano tutta la giornata, finché esausti attraccano quando il sole comincia a tramontare. Il cibo scarseggia, anche il poco pesce che riescono a procurarsi non li sfama affatto.
Continuano le discussioni fanta-astronomiche relative alla grandezza della nave, che a parer di alcuni potrebbe rivelarsi minuscola e più vicina di quanto sembri, ed alla curvatura terrestre, sperando di capire in quanti giorni potrebbero incrociare la misteriosa imbarcazione, che appare sempre più vicina.
Passano un paio di giornate in questo modo, fino a che, un mattino, scorgono una nave (un bel veliero di dimensioni assolutamente accettabili) poco a nord letteralmente fluttuare nell’aria decine di metri sopra il fiume.
Nessuno a parte Briaeros ha mai sentito parlare di navi volanti. Mentre il veliero si avvicina il gruppo è sempre più sgomento. Mentre il resto della compagnia si nasconde nel bosco, Allavandrel raggiunge la nave in volo, ed avvicinandosi schivo, ne riconosce subito il giovane capitano. I suoi presentimenti erano giusti, come del resto ne è quasi sempre sicuro.
Appoggiandosi alla nave come un turista in vacanza (pero’ dalla parte sbagliata) si appresta a salutare il capitano Adrian. Chi l’avrebbe mai detto che quel fannullone avrebbe davvero trovato la sua famigerata nave volante…
I soliti convenevoli, poi dolcemente l’imbarcazione atterra sul fiume ed anche il resto della compagnia, un po’ scioccato, viene fatto salire a bordo. Vengono presentati al capitano i nuovi acquisti, e reciprocamente conoscono la compagna di Adrian, una ragazza prosperosa che sembra molto affezionata a lui, e specialmente ai suoi averi.
A bordo della nave, oltre alla ciurma (stranamente formata da un gruppo di omini di mezz’età malassortiti) si trovano tre elfi della comunità di Allavandrel. Uno di questi è il capo del consiglio dell’isola su cui erano passati. Riferiscono loro che stanno cercando i superstiti all’invasione, grazie all’aiuto di Adrian, e che i genitori di Al sono ancora vivi. Non hanno un’idea precisa di come agire per la sopravvivenza della specie, l’importante al momento è ritrovare tutti i dispersi, salvare chi è ancora in vita. Le speranze di Briaeros ed Allavandrel sono ancora vive, quindi propongono a (Caladir?!?) di ricostruire la comunità elfica proprio ad Andenyr, dove si trova la biblioteca che custodisce tutto il sapere ricavato dalla storia degli elfi. La proposta viene ponderata dall’anziano e pare esserne interessato.
Chiedendo notizie sul continente degli umani scoprono che c’è stata una rivolta in Valle Forgia, e che quindi Valle Centro ha perso la guerra, ma che comunque Dubris è sempre più popolare, e sta intraprendendo una spietata caccia alla magia. Sono stati avvistati non-morti al passo degli Elfi, ma pare che il Comandante si stia occupando anche di queste creature.
Adrian non è più il ragazzino imbarazzato di una volta. Con la nave volante ha acquisito una certa sicurezza, e custodisce un bottino di inestimabile valore nella stiva. Lo mostra fiero ai suoi ex-compagni, che subito notano un paio di oggetti magici. Convincendo facilmente il pirata (meno facilmente la sua donna) riescono ad individuarli e fanno delle prove per capire quale sia il dono celato in essi…