Le frecce continuano a piovere sul gruppo in fuga, evidentemente la copertura improvvisata da Alborg non è bastata. Qualcuno è più fortunato, altri meno: Allavandrel, la fatina D’Arcy e il nuovo incosciente compagno di viaggio giaciono al suolo feriti gravemente, ma anche questa volta l’intervento provvidenziale dei restanti membri del gruppo strappa alla morte i loro corpi malconci. Scampato pericolo! O almeno così pare… una volta che Sama’el e Racael hanno prestato le necessarie cure, la compagnia cerca di allontanarsi il più velocemente possibile dal forte, sempre guardinga e timorosa che qualcuno possa inseguirli. Così pare non sia, e quando ormai il buio ha steso il suo velo sulla montagna, finalmente riescono a valicare l’alto passo. Una breve discussione e il gruppo decide di continuare a scendere lungo il pericoloso sentiero roccioso, Alborg non è molto d’accordo ma senz’altro restare da solo all’addiacio lassù sarebbe peggio. Si procede a rilento e finchè le forze sorreggono le loro gambe. Alla fine, con i primi raggi di luce che rischiarano il cielo, tutti crollano stremati, compreso Batio, che avrebbe dovuto fare il primo turno di guardia. Per fortuna nulla accade e il viaggio ricomincia, su un terreno via via più semplice ma con gli stomaci via via più vuoti causa la limitata disponibiltà di provviste. La montagna rimane alle spalle, il sentiero si addentra finalmente in un bosco di conifere, quando la quiete viene interrotta da un rumore in lontananza! Il gruppo fa però in tempo a nascondersi tra gli alberi, prima che la fonte di questo rumore, un gruppo di cavalieri a cavallo e ben armati, transiti sul sentiero in direzione della montagna. Chi lo sa, forse rinforzi chiamati dai superstiti del forte… che pettegoli questi vallefondiani! Una volta che il sentiero torna sicuro ci si rimette in viaggio (si perde solo qualche minuto ad aspettare Luixiel che si era allontanato troppo) e quando ormai la fame li sta per spingere al cannibalismo, delle luci si iniziano a intravedere tra gli alberi. Fattorie! Immensi bottini! SACCHEGGIO! No, purtroppo si manda Batio, dalle immense doti diplomatiche, accompagnato da Sama’el, a contrattare un po’ di cibo dai villici. L’operazione misteriosamente ha esito positivo, finalmente i nostri eroi mettono qualcosa nello stomaco. Cala sempre di più l’oscurità, il gurppo procede e decide di accamparsi il più vicino possibile al villaggio ormai prossimo. La mattina (taaaarda mattinata) seguente, gli umani vanno in avanscoperta ed entrano nel villaggio per procurarsi nuove provviste e darsi un’occhiata intorno. Batio si sente finalmente a casa ed è anche l’unico che comprende appieno lo strano dialetto del posto, la gente sembra comunque abbastanza disponibile e non troppo diffidente… sono però generalmente ben armati, segno forse del fatto che alla diffidenza preferiscono passare subito ai “fatti”? La giornata risulta alla fine abbastanza inconcludente, il cibo è fresco e quindi viene comprato il minimo indispensabile per due giorni… per lo meno Batio offre da bere. Arr! Una parte del villaggio pare essere stata bruciata recentemente, ma la cosa non sembra interessare i quattro umani particolarmente… o almeno non tanto quanto lo strano liquore fruttato che servono nella locanda! Raccolte informazioni riguardo la possibilità di acquistare dei cavalli, il gruppetto si ricongiunge con gli elfi e la fatina, dove decidono di recarsi alla fattoria dove dei cavalli potrebbero essere in vendita. Niente da fare però, costano troppo e inoltre potrebbero risultare scomodi sul prossimo valico. Nulla più li trattiene in queste zone, e quindi riprendono il viaggio verso ovest e verso Valle Centro. Gli incontri son rari per non dire nulli, tranne una carovana di contadini/paesani e una di uomini d’arme accampate per la notte ai bordi del sentiero. L’incontro viene accuratamente evitato dal gruppo, passando la notte nella foresta. Il giorno seguente, continuando il cammino, iniziano a intravedere un nuovo passo e la strada in salita che li porterà verso una città vera a propria, a quanto pare con castello annesso. Forse qui ci sarà modo di comprare un po’ più di provviste… e meglio ancora, guadagnare qualche moneta d’oro vendendo tutte quelle maledette piume che hanno negli zaini! A queste mirabolanti aspettative se ne aggiunge a sorpresa un’altra: due contadini, incontrati sulla strada, si fermano a scambiare due parole e raccontano di un noto fabbro che vive vicino al castello e che pare riesca a forgiare o riparare strumenti e armi di pregievole fattura. Ad Allavandrel sorge il sospetto che ci sia di mezzo il “dono” o “magia” che dir si voglia, una visitna al misterioso individuo è d’obbligo ormai. Ormai in vista della città, si ripete la solita situazione in cui le creature bizzarre restano accampate all’esterno in attesa e gli umani vanno a procacciare cibo, alcool, informazioni e forse guai. La notte trascorre quindi con il gruppo diviso, e Alborg, Sama’el, Racael e Batio hanno addirittura l’onore di trascorrerla in una locanda, dove raccolgono altre informazioni sul fabbro e sul castello. La mattina seguente è tempo di compere, finalmente questo mercato sembra offrire tutto ciò che un avventuriero potrebbe desiderare (o quasi). Alborg ritrova la sua amata frusta (beh non proprio quella, maledetto Briaeros!), gli altri fanno qualche spesa alimentare e poi volgono il loro interesse verso le armi. Il passo successivo sarà cercare di vendere le piume senza però dare troppo nell’occhio e attirare l’attenzione dei malintenzionati su un carico così prezioso…
Finalmente Valle Fonda!
- Lagunarin