Mentre la Vampira, in forma fumosa di pipistrello, vola via, dalla finestra, i nostri vengono raggiunti da Exar (Excel) seguito da Fildis (Filisteo) e inaspettatamente da “Falce” (grattatina di cojoni!). Fildis urla “Acqua! Presto acqua!” dalla stanza dei libri importanti mentre Racael gli stava raccontando cosa è successo; intanto Alborg ragguagliava gl altri. Mentre Trebin porta dei secchi d’acqua per spegnere i piccoli focolai rimasti, Racael e Batio riescono a farsi prestare il libro che tanto desidera la vampira (libro dall’aura magica) per capire cosa contiene; purtroppo non è scritto né in arcano né in elfico né in nanico e ovviamente né in comune. Sfiniti decidono di dormire un pò dato che la notte è ancora lunga e non pensano che la tizia attacchi di nuovo.
Il mattino decidono cosa fare, se attaccare o meno di giorno la creatura. Secondo l’Oscuro dovrebbero cercare al cimitero, secondo Batio nelle caverne infestate dai pipistrelli, ma dato che il cimitero è a mezz’ora e le caverne alle pendici del monte ad almeno 3 ore, decidono un primo sopralluogo al cimitero. Batio chiede a Fildeis che, vista la sua influenza col Capitano, se potava farsi ridare le armi, ma lui ha rifiutato in quanto gli stranieri non possono portarne. Inoltre sarebbero andati al cimitero disarmati. Ci avrebbe dato le armi solo al nostro ritorno a casa per combattere la vampira!
Finita la colazione e finita la allegra litigata tra Filis e la piccola Iskar, ehm, D’Arcy, i nostri partono per il cimitero (co le zeppe, cit. Master). Il camposanto si trova fuori città, quindi devono attraversare la maggior parte delle vie cittadine, dove vengono salutati dai popolani, che però li deridono al loro passaggio. Usciti dalla città si incamminano in direzione NE.
Arrivati al cimitero si trovano davanti un panorama di lapidi, cripte e svariate cappelle, tutte pene di vecchie piante rampicanti. Mentre Fildis ci porta verso la sua cappella, una donna col cappello col velo nero sul volto lo saluto.
La cappella di Treius è la più grande! In marmo, col simbolo sacro di Arin.
I nostri si sparpagliano in cerca di indizi, rovistando tra le lapidi e le cappelle, cercando segni o simboli; ma a parte la lapide che trova Batio col simbolo di Ilun (grattatina di cojoni!) non c’è niente che li possa collegare alla vampire. Comincia l’imbrunire e i nostri decidono che sia ora di tornare a proteggere il libro.
Durante il ritorno Racael entra in un tempio di Arin per comprare qualche simbolo sacro come protezione dalla vampira. Il chierico di Arin gliene vende 3.
Invece, Batio e Alborg, tanto per cambiare, si fermano in una taverna a trangugiare litri di birra (dopo che fanno a colla col calippo, a bira ce sta!). Batio chiede al bardo che suona in locanda se gli insegna a suonare il mandolino, ma il bardo allegramente rifiuta. Alche Batio comincia a suonare il suo mandolino cercando di imitare il bardo, ma smette subito perché rischia di scatenare una rissa!
Fildis e Plexiglass, ehm Luixel, tornano a casa e giocano a carte chiacchierando finché non tornano gli altri. Badedas, ehm, Vidal, ehm , Vidarr prova anche lui a leggere il libro, ma niente non riesce neanche lui a capire qualcosa, nonostante usi le arti arcane.
Arriva la zuppa di aglio per tutti! E si cena in attesa di una altra notte di battaglie e illusioni!