Le Lacrime di Xarma

Grifone ingrifato, ovvero scemo chi legge

Il gruppo decide di passare la notte nella “stanza delle statue”, per potersi riposare e dar modo ai feriti di recuperare un po’ di energie.
La notte trascorre tranquilla, eccezion fatta per tre tonfi che Alborg sente durante il suo turno di guardia. Direzione di provenienza e distanza sono però indistinte, e così nessuno si muove in esplorazione.
La mattina seguente si torna alla stanza con il soffitto a scacchiera. Questa volta gli esperimenti sulle mattonelle vengono saltati, e tutto il gruppo, grazie alle conoscenze arcane che si stanno via via affinando, riesce a passare indenne la trappola senza farla scattare.
Attraversato il corridoio che si para loro davanti, raggiungono l’ennesima porta che, una volta aperta, rivela ai loro occhi la presenza di un ambiente circolare.
L’aspetto più peculiare di questa stanza non sono di certo le altre porte, tutte chiuse, presenti lungo la parete, bensì il pavimento: questo presenta delle scanalature disposte a raggiera che convergono verso una sorta di acquasantiera al centro della stanza, ma soprattutto degli strani segni tracciati su parte di esso, non si capisce bene se scolpiti o semplicemente disegnati in nero sul marmo chiaro.
Dopo un primo sguardo generale, agli occhi dei nostri avventurieri (non tutti a dire il vero) salta all’occhio il fatto che anche delle lettere arcane sono “marcate” sul pavimento! Mentre alcuni esplorano con cautela la stanza, Racael (diminutivo di “andiamo a chiamare Racael che mi sembra una ragazzo sveglio”) si pone vicino all’acquasantiera e recita la frase arcana scritta in terra. E’ questione di una attimo, parte del pavimento si illumina di un’innaturale luce rossa e poprio da quest’area balza fuori una Chimera (che poi in realtà nessuno sa cos’è ma fa niente). VIULEEEEEEENZAAA! Racael ed Exar, che si trovano nelle immediate vicinanze del mostro, sono costretti a ingaggiare battaglia e vengono feriti dalle tre teste della belva. Alborg e Vidarr invece iniziano a colpire da lontano la creatura, che alla fine cade morta in un lago di sangue (Exar si distingue per un triplo salto carpiato con avvitamento e pugno sulla testa di leone, con conseguente denuncia per maltrattamento di animali alla LIDA. Il suo agente mi ha chiesto di sriverlo assolutamente).
Sospettando che il “catino” centrale possa in qualche modo essere lì proprio per raccogliere questo lago, poggiano con enorme sforzo parte del cadavere in modo da far stillare il sangue al suo interno. L’idea si rivela corretta, dal catino sgorgano fiotti di sangue che vanno a riempire una delle canaline a raggiera. E adesso? Come si fa a “gestire” questo processo magico? C’è poco tempo per decidere…

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