Le Lacrime di Xarma

Polymorfh rules, sul piano-prigione dei nani almeno…

Al mio “Siete quindi pronti?” sento i Sacri Emissari estrarre le loro armi assumendo posizioni marziali (ecco, ora ci starebbe bene una bella foto di gruppo :), in risposta alle quali anche la ciclopica e terrificante creatura composta da pulsante energia rossa si muove riposizionandosi di fronte a noi pronto alla pugna.

“No, no, aspettate!” urla la piccola fatina: “Forse è meglio che vi potenzi un po’”.Sussurrando parole arcane distribuisce protezioni su un po’ tutti.
Alborg passa la spada magica Izotez a Vaasha, proteggendolo prima dal freddo.
Preso dall’entusiasmo dell’imminente battaglia, Vaasha rivolgendosi alla fatina dice: “Riesci a farmi diventare grosso come il nano, un bel Drago?”, la fatina guarda in alto, ci pensa un attimo… poi con un grosso sorriso e sfregandosi le mani gli risponde “Mi è venuta un idea geniale!”
Si avvicina e pronunciando una frase in arcano lo trasforma in un idra a nove teste!
“Vi piace? Non è meraviglioso?”
Increduli i compagni ammirano il prodigio.
L’enorme nano rosso si scaglia contro l’idra. Non fa nessun rumore, ma solo tanto dolore.
Colpisce duramente l’idra generando dall’impatto una luce rossa.
Batio si sposta lateralmente e colpisce il nano con uno dei suoi devastanti raggi neri.
Il raggio viene assorbito dal corpo del nano e rigettato verso il mittente.
Batio assaggia per la prima volta la forza del suo incantesimo: la botta è devastante, cade a terra e si rialza incredulo.
Racael e Darcy si spostano su un lato, Vidarr rimane dietro l’idra.
L’idra attacca con tutte le sue nove teste. Morde il nano procurandogli graffi e sgretolando parte del suo corpo. Sembra esser fatto di vetro rosso, ma molto più resistente e pesante.
Batio lascia a terra la mazza infuocata Su ed estrae la balestra.
Intanto Alborg si avvicina alla fatina: “Ne hai ancora di quelle trasformazioni?”, la fatina: “Ma certo mio caro!”, entusiasmata più che mai trasforma anche Alborg in un idra.
La battaglia è cruenta.
Racael e Vidarr provano ad evocare il primo un orso e il secondo una spada incantata, ma su questo piano questi incantesimi non funzionano. Rimangono a guardare…
Batio desideroso di collaborare si volta verso Darcy, non fa neanche in tempo a parlare che la fatina vola verso di lui trasformandolo in un idra.
“Che bello, che bello, tutte idre!” gioisce Darcy.
Batio/idra si avvicina al nano e sferra l’ultimo attacco mortale.
Il nano esplode generando una grande luce rossa, colpendo Alborg, Vaasha e Batio.
Gli effetti magici sono svaniti e tutti si ritrovano nella forma originale.
La fatina è sconsolata…
A terra ci sono scaglie di materia rossa. Dalle scaglie appaiono sei cavalieri neri, in armatura completa e fatti della stessa materia del nano.
Questa volta la prova è quella di Ilun.
Agili e forti cominciano ad attaccare le tre ex idre.
Vaasha viene colpito più volte, barcolla ma grazie ai suoi poteri riesce a resistere.
Racael prova ad evocare un animale in aiuto ma su questo piano non funziona.
Darcy mira e spara una delle sue sfere scintillanti.
Lo stesso fa Racael con la sua colonna di fuoco.
I cavalieri sono molto agili, quasi tutti schivano i colpi tranne due che si sgretolano sotto la potenza delle magie.
Alborg canalizzando gli incantesimi nel martello devasta uno dopo l’altro i cavalieri.
Il duro scontro è terminato.
Un forte vento spazza via le rimanenze dei cavalieri neri.
Vaasha stremato cade a terra. E’ ferito gravemente.
Racael si avvicina e lo cura invocando il potere di Amalurra.
Il portale da dove sono passati crolla.
Raccolgono velocemente qualche pezzo di nano rosso, Vashaa recupera il cadavere dello gnomo e passano attraverso il portale ancora aperto.
Vidarr una attimo prima di varcare la soglia urla: “Abbiamo superato le prove, chiediamo la liberazione del popolo dei nani!”
Si ritrovano in un grande spazio buio. Sotto c’è la pietra.
Racael fa luce con un incantesimo.
Si trovano al centro di una grossa sala di pietra lavorata. Ai lati ci sono innumerevoli corridoi, alcuni sono chiusi da porte finemente lavorate con delle lettere in nanico.
Attorno ci sono nani e gnomi che, ancora ricoperti da cenere, si guardano attorno increduli.
Darcy e Batio provano a parlare con loro.
Un nano afferra le mani di Batio e saltellando urla: “ Siamo a casa, siamo a casa!”
Qualche nano si inginocchia a terra e bacia il pavimento.
Gli gnomi festosi cominciano a correre attorno alla sala.
Una campana suona velocemente.
Darcy e Vidarr provano a spiegare a un nano che vogliono parlare con Ruskor, il nano fabbro che ha forgiato la lama.
“Cosa? Non nominare il nome di quel maledetto! E’ tutta colpa sua”
Poi guarda meglio i due e dice: “E tu cosa ci fai qui? E voi umani? E quel mezzo drago? Come siete arrivati?”
“Siamo noi che vi abbiamo liberato, abbiamo visto la vostra prigione e abbiamo affrontato le prove per voi” risponde Darcy.
“Eh si, voi! Non ci credo. Ah, è arrivato!, il nostro re da uscendo dal balcone”
“Chi?”
“Il re Belorin! Belorin sette martelli!”
Il re ancora impolverato dalla cenere esce da una porta al primo piano, si avvicina al balcone e srotola un grande e vecchio stendardo a forma di ventaglio raffigurante sette martelli su sfondo rosso, lo pone lungo il balcone e si affaccia, guarda commosso il proprio popolo ed esclama a voce alta: “Siamo a casa! Finalmente! Dobbiamo festeggiare, aprite le botti di birra!”

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