Il pranzo viene servito in stanza.
Vaasha e Vidarr si sentono poco bene, e preferiscono rimanere nelle loro rispettive camere.
Orril Accumuloro, un nobile nano, ci comunica che siamo liberi di girare per la città.
Il re intanto è partito per una battuta di caccia di goblin, orchi e creature varie che infestano il sottosuolo.
Io, curioso , chiedo a un nano guardia, uno dei tanti a nostra disposizione, di mostrarmi in che modo coltivano le piante ed allevano il bestiame in questa città sottoterra, senza luce diretta del sole.
Il nano si offre di accompagnarmi ai piani superiori per farmi vedere.
Durante il tragitto gli chiedo cortesemente di spiegarmi come è fatta questa città. Mi spiega che Jamhorn è suddivisa in piani: ai piani superiori ci sono le coltivazioni e gli allevamenti, poi c’è il piano dei gnomi, poi il piano dove siamo noi e più in basso le locande e i magazzini. Gli chiedo anche qual è il nome arcano della città, mi risponde che queste domande vanno poste direttamente al re.
Chiedo anche se hanno una biblioteca, mi risponde che non è loro abitudine scrivere tomi per tramandare le conoscenza acquisite.
Nei quartieri alti mi conduce verso un enorme grotta, una montagna scavata a metà!.
Ha dei fori su soffitto da dove entra luce. La luce viene riflessa da enormi specchi inclinati, raggiungendo tutte le piante.
Coltivano funghi che non ho mai visto, gli alberi sono più piccoli, riesco a vedere alberi da frutta, tutti però più piccoli. Non mi sembra che siano malati, sono solo belle e forti, ma in ridotte proporzioni. Ci sono molte nane che raccolgono i funghi a terra in enormi cesti che tengono legati dietro la schiena.
Mi spiega che quattrocento anni di abbandono hanno causato un decadimento di tutti i raccolti, i campi sono infestati da erbaccia, molte piante si sono malate e bisogna lavorare molto affinché questa enorme grotta torni a essere rigogliosa.
Dentro di me penso che posso aiutare questo sfortunato popolo, in fin dei conti questa povera gente non si è meritata una punizione cosi pesante… Domani proverò ad aiutarli.
Intanto Alborg si fa accompagnare al piano inferiore, vuole andare in una locanda.
Le locande sono chiuse, e quelle poche aperte non servono assolutamente la famosa birra nanica, le scorte sono ridotte, purtroppo.
Darcy e Batio si fanno accompagnare dagli gnomi, al piano superiore.
Il quartiere degli gnomi è il più bizzarro, enormi tubi di metallo uniscono i vari ambienti e da sotto le porte delle abitazioni escono fumi e vapori. Ogni tanto si sentono forti boati causati molto probabilmente da esplosioni.
Batio va a trovare gli gnomi che stanno studiando una soluzione per creare un fodero che possa contenere Su e Izotez. Gli spiegano però che non sentono più scorrere la magia necessaria per creare e modificare l’essenza stessa degli oggetti. Sembrano sconfortati. Con un individuazione del magico scopre che all’interno della stanza c’è un baule pieno di oggetti magici. Sono oggetti che servono per lavorare e creare oggetti magici.
Darcy si fa accompagnare nel quartiere dei soffiatori di vetro. Chiede se sia possibile creare una speciale pipa in vetro di dimensioni ridotte per fumare erba. Ne nasce una discussione allucinante che porta addirittura alla stesura di un progetto dove viene impiegata Su per generare vapore all’interno di uno zaino da portare dietro la schiena.
Dopo un paio di ore si ritrovano tutti davanti alle proprie camere. In quel momento Batio riceve un messaggio da Ezry:
Igarle sta ora meglio. Molti futuri possibili sono scomparsi, questo significa che siete riusciti a liberare i nani e gli gnomi dalla prigionia. Ora è indispensabile risanare Karuz Kardan, portarlo alla torre dell’oracolo per mostrargli qual è il futuro se lui si rifiuta di ricreare la lama.
Dovrete portare solo lui, nessun altro nano.
Batio ci riferisce il messaggio aggiungendo che quando era nella scuola di magia conosceva un uomo che aveva la capacità di curare anche le persone più malate, di risanare tutte le loro sofferenze. Per questo era molto apprezzato da Vanadi.
Dopo poco tempo veniamo chiamati per la cena.
Ci ritroviamo nel grande salone dove siamo giunti la prima volta.
Ci sono tavolate enormi, a noi è riservato il posto d’onore vicino al re che siede a capotavola. I vecchi nani vengono subito dopo di noi.
Ci saranno un migliaio tra nani e gnomi.
Il clima è festoso, il re, dopo averci ringraziato a nome di tutti ed averci promesso che il popolo dei nani sarà sempre a disposizione dei sacri emissari del Drago Primevo come segno di riconoscenza, ordina che vengano aperte le ultime botti di birra.
Viene servita la carne, verdure e infine una torta assolutamente immangiabile per noi umani, sembra esser fatta di minerali, è dura quasi come la pietra. I nani ne vanno matti.
Il re ci descrive la battuta di caccia, ci descrive un mostro di nome Humberhulk.
Dopo la cena i vecchi saggi nani ci offrono come ringraziamento i cimeli delle loro famiglie. Sono oggetti magici di inestimabile valore. Un elmo, un anello, una ascia, una tunica in mirthil, uno scudo e dei guanti di piastra.
Io mi alzo e ringrazio a nome di tutti per i doni, la splendida cena e l’accoglienza a noi riservata. La gente in sala sembra apprezzare.
Gli chiedo qual è il nome arcano della città, all’inizio è restio, poi però dopo qualche piccola insistenza mi promette che me lo farà dire dagli gnomi, lui neanche riesce a pronunciarlo. Mi spiega però che la città a protetta magicamente.
Darcy poi prova a riaprire il discorso su Keruz Kardhan, mandando su tutte le furie Belorin, ci ribadisce che assolutamente non cambierà idea e che se solo proveremo a fregarli con qualche strano rituale la sua ira si abbatterà su di noi.
Cambia idea sul darci il nome vero della città, si alza e se ne va sbattendo la pesante porta.
Insomma, meglio fare come ci dice…
Sconsolati torniamo ai nostri alloggi.