L’iscrizione di un rituale è un processo delicato, che richiede tanta più attenzione da parte dell’incantatore in quanto esige parte della sua stessa essenza vitale. Anche un semplice rituale di invocazione minore può lasciare in fin di vita un incantatore poco dotato, se tracciato senza le debite precauzioni. Lo spossamento e la debilitazione causati dal rituale sono solitamente passeggeri, a meno che la potenza dello stesso non superi di gran lunga le capacità dell’incantatore. In tal caso, il rituale non avrà effetto nullo o parziale, ma risulterà spesso fatale per l’incantatore. Non è dunque prudente tracciare un qualsiasi rituale senza conoscerne gli effetti. Tutti coloro che conoscono lo scopo del rituale possono concorrere alla sua creazione, che siano incantatori o meno. Questo è consigliabile, poiché lo sforzo sarà ripartito su un’essenza vitale maggiore.
Tutto ciò che è tracciato all’interno del rituale deve essere iscritto in un cerchio. Non possono esservi elementi del rituale che siano esterni a un cerchio. È tuttavia possibile tracciare un secondo cerchio più interno, e in tal caso il rituale si dice distribuito su più livelli. Ogni livello di un rituale deve essere completato con la medesima cura di un rituale a sé stante. Il testo del rituale deve descriverne l’effetto e va inscritto in un anello, ovvero nello spazio compreso tra due cerchi. Si possono inserire nel rituale i simboli sacri degli Dèi per chiederne il favore ed evocarne la possenza, ma non vi è garanzia alcuna che si ottengano così i risultati sperati. Tanto più è complesso il testo di un rituale, tanto maggiore sarà il suo costo per l’incantatore. Spesso i risultati migliori si ottengono con poche parole scelte accuratamente; alcuni ritengono che tracciare il testo di un rituale rappresenti un’arte a sé.
I rituali possono essere iscritti su qualsiasi superficie, in qualsiasi luogo e utilizzando qualsiasi materiale; ve ne sono, tuttavia, di più e meno efficaci. Il sangue di un incantatore è il miglior catalizzatore possibile per tracciare il rituale. Il sangue animale è adeguato, ma non altrettanto potente. La cera può essere parimenti utilizzata, ma non è in grado di conferire proprietà aggiuntive al rituale. Impiegare il sangue di una creatura senziente ma non consapevole o non concorde con il fine del rituale è un peccato agli occhi di Amalurra e del consiglio degli Amarr.
Per i risultati migliori, consiglio di applicare il catalizzatore tramite una piuma di fenice o lo sperone di un basilisco. Si dice che il corno di un unicorno sia altrettanto efficace, ma tale impiego costituisce un’offesa ad Amodia. In mancanza di simili oggetti, è sufficiente una piuma di volatile o un bastone adatto all’uopo. Se il rituale è efficace, il catalizzatore non può essere rimosso o cancellato dalla superficie su cui è stato applicato se non allo scadere dell’effetto desiderato.
Quanto alla superficie, essa deve essere stabile nel tempo e nello spazio. Non è possibile tracciare un rituale sulla pergamena, a meno che non sia stata preventivamente trattata con la magia. La nuda terra è preferibile alla roccia lavorata da mani mortali, a meno che il rituale non sia inviso ad Amalurra. In tal caso, sebbene il consiglio non lo vieti, non è comunque consigliabile procedere al rituale.
Per i rituali più complessi, può essere necessario trovarsi in determinati luoghi. Il terreno consacrato agli Dèi o agli spiriti elementali è spesso in grado di conferire potere a un rituale che si appelli a un nume tutelare. Non è consigliabile rivolgersi a una potenza diversa da quella cui è consacrato il terreno stesso.
È infine possibile inserire manufatti, pietre preziose e parti di animale all’interno di un rituale. L’oggetto deve avere un nesso evidente od occulto con lo scopo del rituale e deve spesso essere incantato in precedenza.
Ecco dunque i simboli che si utilizzano per tracciare un rituale e il loro significato. Altri ancora ne esistono, ma sono noti solo a chi già padroneggia le basi dell’arte.