Le Lacrime di Xarma

In un mare di fango e ossa! mannaggia a Ilun!

Batio e Vidal sono ancora bloccati dietro le statue, quando lo sfregiato prova a teletrasportarsi dall’altra parte della sfera prismatica. Invece finisce per ritrovarsi giusto subito dopo le due statue ai lati della sfera! quest’ultima, invece di roteare, comincia ad oscillare freneticamente fino a volare via verso il cielo, e riuscendo a colpire Falce con uno dei suoi raggi, lanciando altri casualmente in ogni direzione fino a che ad una certa altezza non esplode silenziosamente.
Batio fa rialzare Alborg e tutti insieme continuano a camminare per un’altra ora finchè non fa buoi e si accampano. La mattina dopo, durante il cammino, Batio avverte la solita fonte d’energia in mezzo a due statue, l’aura è simile a quella dell’anello della fata. L’intrepido warlock si avvicina alla fonte e in quell’istante appare la figura di un giovane mago. Sembra che stia parlando, ma non si sente niente; ad un certo punto il volto del giovane scompare e appare quello di Kernoleous. Batio salta (rovinosamente) all’indietro, memore di quello che era successo a Racael, ma dopo un pò ritorna il volto del giovane, che porge il libro e poi scompare. Continuano il cammino fino a sera, quando trovano il campo visto da Racael. Nella notte, mentre Batio è di guardia, sente il pavimento cedere! urla agli altri per svegliarli, e intanto il pavimento si trasforma in fango nero ribollente e spuntano delle mani scheletriche. le varie membra cercano di afferrare i tre malcapitati. Vidal e Alborg si teletrasportano fuori, lontano dalle braccia. Batio continua ad esser trascinato giù. Alborg devide di volargli vicino in modo da toccarlo da teletrasportarlo. rimane li il fango nero ribollente, ma freddo, mentre Batio informa gli altri che quando era quasi sotto sembrava che i piedi non avessero niente sotto e pensa che Vidal dovrebbe andare giù (potrebbe essere l’accesso per il tempio di Ilun), magari con l’anello della fata per comunicare, e così SfregioFalce si fa trascinare dalle mani così amichevoli per lui. Dopo un pò Batio sente un “messagio” di Madiohz che gli dice di raggiungerlo di sotto con Alborg e che Vidal sta bene. e così Batio e Alborg si fanno trascinare giù, però colto dalla claustrofobia, Batio sviene. Si risveglia curato da Madiohz e una volta ripreso abbraccia l’amico ritrovato, che gli racconta che la sua compagna AVIA si è avventurata per il corridoio li di fronte a loro, mentre quello su cui sono cascati è il cadavere di un mercenario che era con loro e che aveva provato ad avventurarsi nel dungeon. Dormono nella stanza rotonda dove erano cascati e la mattina dopo si avventurano per quel luogo angusto. le pareti sono di roccia nera lavorata, ma solo fino ad un certo punto, dove ai lati ci sono dei busti scheletrici, uno di fianco all’altro,e secondo quanto detto da Madiohz, afferrano chiunque al passaggio. Falceolum decide di “incantare” il gruppo con un magia che tiene lontano i non-morti, ed infatti riescono a passare incolumi. dopo un pò trovano le le lampede che aveva perso il mercenario morto. e quindi riescono ad avere un pò più di luce. dopo quasi un’ora finisce il corridoio scheletrico, ma il corridoio normale sembra non finire mai. si riposano, si rifocillano e poi riprendono il cammino.
Intanto il druido guardone, scruta i suoi compagni e li vede in questo nero corridoio. chiede alla fatina di chiamare Batio, che li avvisa di aspettarli all’accampamento, facendo attenzione al fango ribollente e alle mani scheletriche. Il corridoio sembra interminabile, senza nessun tipo di segno o segnale o indicazione. Madiohz racconta che Igarle lo ha mandato in una città a comprare da un mercante l’asta di Ilun che sarebbe servita come chiave per arrivare al tempio ed infine poi alla cintura delle sette pietre di Ilun.
Camminando chiamano Avia, che dopo diverso tempo riesce a sentirli e dopo un pò si riunisce al gruppo. Racconta che più avanti ci sono due cadaveri di due esseri umanoidi femminili. sembrano degli elfi, ma hanno la pelle grigia. e così viene a sapere che ha appena incontrato due cadaveri di DROW! e le viene raccontato quanto c’è da sapere su di essi. i cadaveri sono li, sembrano morti da qualche giorno, ma non sono decomposte proseguono finchè possono e poi si “accampano” usando il meraviglioso “trucco della corda”. Intanto D’Arcy, Billy, James e Jimmi fanno una Reunion del Smashing Pumpkins al Wacken… no questa è un’altra storia, allora D’Arcy e Racael passano la notte all’accampamento, premurandosi di stare lontani dalla pozza nera ribollente e lanciando un incantesimo di allarme per poter dormire un pò. ma nella notte l’allarme scatta. appena svegliati si ritrovano davanti un immenso cavallo con in groppa un cavaliere con la testa da scheletro, al suo fianco una spada larga, enorme! prontamente il druido afferra la fatina e si lancia nella pozza nera. ma nonostante le mani siano avide nell’afferrare ogni cosa vivente lo portano giù con una certa lentezza, difatti il cavaliere riesce a ferirlo mortalmente con ben tre colpi poderosi, prima di carambolare di sotto. una volta ripresosi e curatosi, si avventura alla ricerca dei compagni illuminato dalla luce benedetta di Arin. anche lui arriva al muro pieno di scheletri ma non sapendo cosa lo aspetta. infatti dopo poco gli scheletri si animano e cercano di brancarlo, riuscendoci anche. allora si trasforma in orso e grazie alla sua mole riesce a divincolarsi e a frantumale sia le ossa che lo tenevano che quelle che gli sbarrano la strada, avanzando devastando tutto!
il gruppo intanto avanzando trova su di un lato del corridoio un buco, che sembra abbastanza grande per essere attraversato a carponi, ma non decidono di indagare e proseguono innanzi, immantinente. ad un certo punto arrivano ad una biforcazione. in mezzo al bivio c’è un’asta d’oro simile a quella di Madiohz, che sporge dal muro e sopra di essa un incavo di una mezza luca. decidono di affontare la via a destra. andando giù con circospezione, seguendo il corridoio che sembrava andare in circolo, dopo 50mt trovano una volta di teschi che guardano verso il basso. dopodichè arrivano ad una stanza circolare con in mezzo una pedana di marmo nero con una colonna e sopra una mezza luna di marmo. Avventatamente FelceAzzura decide di afferrare la mezza luna e in quel preciso istante tutti i teschi si animano! le loro bocche si aprono voraci e cominciano a vomitare il tanto odiato fango nero ribollente, che comincia a riempire la stanza. subito tutti cominciano a correre su per la scala cercando di trovare la salvezza dall’orrenda marea nera.

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