Dopo aver cenato nella solita locanda di Kaira, ognuno torna nella propria stanza per dormire.
La mattina seguente, a colazione, ascoltiamo i discorsi degli avventori ai tavoli vicini: parlano di una donna che inspiegabilmente ha ucciso l’amato figlio di sei anni e della nascita di un vitello bicefalo nella vicina macelleria.
Improvvisamente si sente un urlo proveniente dalla cucina: l’oste esce fuori e in preda al panico ci chiede di venire all’interno della cucina a controllare.
Una volta dentro ci fa vedere che nel grande camino ci sono dei ceppi di legno bruciati che inspiegabilmente si sono uniti, la forma che ricordano è quella di un viso o di uno scheletro.
Incuriositi da questi strani eventi, , Racael e Darcy in modalità CSI, decidono di fare un giro per capire meglio. Convincono anche Alborg che la questione è importante.
Vanno prima a controllare il vitello in macelleria: la bestia è stata uccisa, ha due teste indipendenti e fa un po schifo.
Poi vanno nella casa dove c’è stato l’omicidio, la vecchietta che apre la porta è restia a dare informazioni, ci dice le cose che già sappiamo e poi ci esorta ad andarcene.
Bussando in qualche casa a caso, scopriamo da una giovane e bella ragazza che il latte fresco che teneva in cucina in una notte è ammuffito, presenta della strane bolle verdastre.
Andiamo verso il porto ma non scopriamo null’altro.
Ritorniamo alla locanda, seduti al tavolo decidiamo le nostre future mosse.
Dal cilindro spunta fuori il nome Silas. E’ lui la svolta!
Racael e Darcy vanno verso il mare alla ricerca di una pozza naturale di acqua: Racael scruterà e Darcy invierà un messaggio con l’anello a Silas.
Il druido vede Silas seduto su un carretto con al fianco due guerrieri. Il carretto sta andando guidato da un cocchiere.
Appena il messaggio della fatina lo raggiunge, fa fermare il carro. La fatina, con il solito caos, gli spega che abbiamo bisogno di lui, che dobbiamo ritornare alla montagna dell’odio, che ci manca e che gli vogliamo bene.
Silas, dopo qualche tentativo di rispondere, ci dice che verrà da noi quella stessa sera, appuntamento nella solita vecchia e cara locanda.
La sera, mentre stiamo consumando la cena, entra in locanda Silas.
Ci spiega che la sua missione di diventare il mago di corte è fallita: a quanto pare lo volevano far diventare uno schiavo invece che il mago a servizio del Re Benquast. Dopo aver ucciso qualche guardia, è fuggito. Adesso stava andando a Valle Centro per provare a diventare il mago a servizio del Re.
Noi gli spieghiamo che abbiamo bisogno delle sue protezioni dal caos per poter portare a termine la missione della montagna. Gli diciamo anche che abbiamo trovato uno scheletro di un drago.
Silas ci dice che lo scheletro ha un enorme valore, che grazie alle sue ossa è possibile creare oggetti magici di grande potere. Ci dice che una scoperta del genere è rarissima, nessuno ha mai trovato il cimitero dei draghi.
Ci racconta di un gruppo di cavalieri che molti anni fa viveva sulle montagne, erano in grado di uccidere i draghi grazie alle loro lance. Questi uomini col passare degli anni sono scesi dalle montagne e si sono mischiati alla gente delle valli.
Decidiamo quindi di portarlo la mattina seguente dai resti del drago e poi assieme andremo alla montagna dell’odio.