Le Lacrime di Xarma

Swarosky e i profanatori di langil

 Davanti a noi vi è una foresta intricata di cristalli che riflettono la fioca luce del nostro bastone magico.
Ad una attenta visione il druido e il ranger notano che vi sono alcune farfalle di cristallo di dimensione molto più grandi rispetto ai normali insetti.
Racael incuriosito prova a toccare un cristallo procurandosi un leggero taglio alla mano.
“Sono molto affilati!” esclama il druido esterrefatto.
D’Arcy, dopo la protezione di Belhorn fatta con la “Pelle di Pietra”, si inoltra nella giungla di cristalli affillati.
Ma ben presto si rende conto che la sola protezione non basta perché con tutti quei riflessi provacati dai cristalli perde facilmente l’orientamento e che le farfalle tendono a seguirla ferendola con le loro ali.
Desiste e torna indietro.
Belhorn giustamente decide di portarsi a casa un souvenir di cristalleria tagliando con la “Laban maledetta” il cristallo più vicino.
Dopo svariati minuti di ragionamenti inutili, decidiamo di tornare indietro. La D’Arcy ci teletrasporta al balconcino che da sul pozzo con la corrente ascensionale calda.
Da una attenta osservazione di Allen, risulta che le colonne con la testa di orchetto sono fatte di preziosa giada.
Belhorn, supportato da Racael e da D’Arcy, decide di portarsele a casa utilizzando il tool definitivo della Laban. Si fa un selfie e poi proseguiamo seguendo il contrariato Allen.
Allen va avanti lungo il corridoio che si illumina da solo al suo passaggio con delle candele che si accendono magicamente pian piano.
In fondo al corridoio c’è una inquietante figura vestita di stracci, con un cappello con la larga tesa che gli cela il volto. Dietro ad essa si trova un misterioso carretto.
Raggiungiamo Allen e cerchiamo di comunicare con la losca figura che sghignazzando si rivela come un mercante servitore di Langil.
Si rifiuta di trattare con il druido, la fatina e il nano considerandoli profanatori.
Ad Allen invece spiega che ogni creatura brama oggetti materiali e che “loro” possono esaudire qualsiasi richiesta adeguata da uno “giusto” scambio.
Allen, in confusione totale, chiede prima di poter volare, poi opta per un arco magico che possa ferire anche creature magiche.
Allen va a testare la propria balestra al balconcino per capire l’effettivo valore e scopre che oltre al raggio di luce, può lanciare dardi magici e un raggio di oscurità.
Torna indietro e…

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