Le Lacrime di Xarma

Uomini e donne

La zuppa è sempre la zuppa

Un’altra settimana difficile in quel di Xabiria.

Il cielo era ancora tinto di quel soffice rosa del quale si può deliziarsi solo durante l’alba quando Racael decise di andare a raccogliere erbe nel bosco, spingendosi lontano, fino quasi ai margini della città. Qui per caso notò i messaggeri che erano venuti in visita alla torre il giorno prima. Si avvicinò a loro cercando invano di farli desistere.

Alla torre, qualche ora più tardi, stavo cucinando una saporita zuppetta fatinica quando i messaggeri giunsero sotto al palazzo e ricominciarono a chiamare l’Arcimago, comunicandoci che il gruppo era ricercato per furto, omicidio e tradimento. Sembravano decisi, ma parecchio intimoriti. I miei compagni provarono a convincerli con le buone di lasciarci stare, di tornare in città per il loro bene, ma insomma, gli umani sono veramente testardi e questi non volevano proprio lasciare la presa. Così, stuzzicata dal ricordo del giorno precedente, anche io decisi di incantare il terreno sottostante per terrorizzarli e farli allontanare. Purtroppo non avevo notato Racael, che nel frattempo, trasformato in qualche sorta di animalino del bosco, era tornato velocemente indietro. Per cui anche lui si è fatto un giro sulla sulla fiera del terremoto.

Poco male, i druidi devono approfondire la conoscenza delle forze naturali.

Il messaggero e le sue guardie ovviamente scapparono, ma Racael decise di rapire il più stupido che era rimasto indietro, chiedendo ai superstiti un messaggero del Sunna come riscatto.

I giorni passarono, mentre la stupida guardia si lagnava e si lamentava. Non lo maltrattammo, tantomeno lo lasciammo senza viveri. Ma questo si lagnava di continuo, così alla terza giornata di attesa decidemmo di liberarlo in natura a suon di pedate. Non ne seppimo più nulla. Onestamente spero sia caduto in qualche dirupo.

Il quarto giorno, presi dall’inedia, io e Racael decidemmo di teleportarci in città ed indagare sugli esponenti del Sunna.

A questo punto può sorgere il dubbio: ma gli altri che facevano? Lo gnomo, col cuore infranto, dopo l’exploit furioso davanti al palazzo reale aveva deciso di chiudersi nelle sue stanze, studiando pergamene con una lacrimuccia ed il moccolino penzolanti. Elfo e Drow infaccendati in allenamenti con i loro nuovi rubatissimi equipaggiamenti. L’Orso boh. L’Orso forse sta in letargo. L’Orso. Credo mi odi da quando l’ho fatto saltare in aria, per cui non lo vedo molto in giro.

Dove eravamo rimasti? Io e Racael proattivi tornammo in città e ci fingemmo una giovane coppia in visita di piacere, chiedendo agli abitanti del luogo notizie sul re, sugli usi e costumi, sui visitatori del Sunna.

Un’altra parentesi lasciatemela aprire, sul problema che hanno gli esseri umani col genere femminile. Mai viste certe scene a casa mia. Una non può camminare per strada ed essere socievole che questi subito se la vogliono inchianare. Non si può interagire, non si può avvicinarsi, che questi subito si sentono in diritto di metterti le mani addosso od intimarti di stare al tuo posto (generalmente in cucina o in camera da letto). Spesso mi chiedo che cacchio ci faccio a fare qui cercando salvare così tanti stronzi. Perderò la mia vita per salvaguardiare quella di migliaia di pezzi di merda e quattro poveri elfi civili. Capisco anche, però, perché il mio gruppo è composto di soli uomini.

Chiusa la parentesi cinica, vi lascio solo immaginare quindi le vicende che accaderono quando io ed il mio “consorte” decidemmo di dividerci. Ci scappò un morto e qualche ferito, e come al solito provocai un certo scompiglio, che però era ancora abbastanza circoscritto per cui il druido decise di fare l’ultimo tentativo portandomi in un bordello e tentando di farmi entrare nel castello come (ma dai chi l’avrebbe mai detto? Cosa può fare una bella ragazza in questo mondo?) una cacchio di puttana. Anche qui però il mio fascino strabiliante costrinse l’oste della bottega accanto a tentare di stuprarmi (…) e dovemmo abbandonare anche questa ottima trovata. Lasciandoci indietro un’oste moribondo e molti interrogativi.

Nelle strade principali della città le guardie diventavano sempre più numerose e probabilmente anche i maghi al servizio del governo erano stati ingaggiati. Il mio aspetto era troppo riconoscibile, per cui l’unica nostra possibilità fu di ritirarci mestamente a casina.

La zuppa è sul fuoco. Stasera ho aggiunto funghi ed un sacco di peperoncino, come piace a Zook, magari lo farà sentire meglio. Chissà se domani decideremo quale sarà il nostro prossimo passo.

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