Le Lacrime di Xarma

L’elfo affascinante

Ma chi ce lo fa fare di andare in giro!

È notte. Siamo all’ingresso del passaggio che porta alle Terre della Corona, non ci raggiunge nessuno, per ora. Ci lecchiamo le ferite e mi addormento. Al mattino ancora nessuno ci è venuto a cercare, ma sentiamo la minaccia incombente. Decidiamo di teleportarci nella Cittadella della Conoscenza degli elfi. All’arrivo Racael stenta a riconoscere il luogo. Il paese semi-disastrato che il suo gruppo aveva lasciato si è trasformato in una città florida e rigogliosa, dove alti palazzi di cristallo si stagliano verso il cielo come alti alberi, addirittura ornati con preziosi motivi vegetali. Tra la folla di elfi che ci osserva stupita emerge Siedimon, che riconosce il druido e lo accoglie calorosamente. Sembra felice di conoscerci, onorato anche di avere per ospite un drow, vedendolo come simbolo di una pace interraziale. Ci racconta i grandi progressi della città negli ultimi anni, e ci scorta in un palazzo in cui possiamo stabilirci e riposarci. Dopo averci ancora riempiti di calore ed ospitalità ci dà appuntamento alla sera, quando il Consiglio che guida la communità sarà lieto di conoscerci ed ascoltare le nostre avventure. Un senso di pace ci pervade, come se dopo tutte le fatiche avessimo trovato finalmente un luogo tranquillo dove finalmente riposarci. Ci laviamo e sistemiamo, poi al pomeriggio usciamo in avanscoperta (ancora sull’attenti) per esplorare la Cittadella: tutto è gradevole all’aspetto e seducente. Gli elfi stessi che la popolano sembrano più belli, affascinanti. Nemmeno io ricordavo così tanto splendore. I miei compagni, d’altro canto, abituati solo alle brutture della vita nelle loro città, sono un po’ sospettosi. Zook cerca di individuare se qualche magia altera i nostri sensi ed effettivamente scopre che gli elfi del luogo sono tutti ricoperti di un sottile velo di ammaliamento… Nella sala del Consiglio, attorno ad un grande tavolo ricavato dal tronco di un albero, sono seduti 6 elfi. Un altro, in piedi, viene verso di noi con un gesto di amicizia. Si chiama Laiman Drelion e più si avvicina a noi più percepiamo che è il leader perfetto per la comunità degli elfi. Ci dice di posare le nostre armi e ci invita ad un banchetto di leccornie elfiche. Lasciamo senza nemmeno un alito di dubbio le nostre armi in custodia agli altri elfi del Consiglio e sereni partecipiamo alla cena. Raccontiamo tutto ma proprio tutto, come si fa a tavola in famiglia dopo un lungo viaggio. Gli elfi ci ascoltano tutta la notte interessati. Alle prime luci dell’alba siamo tutti dell’opinione che stabilirsi nella Cittadella per sempre sia in assoluto la cosa migliore da fare. Le nostre armi (compresa la Laban) rimangono dove sono state posate: le abbandoniamo e torniamo stanchi ma emozionati a casa. Passiamo la prima giornata della nostra nuova vita ambientandoci e informandoci sui personaggi, sulla storia del luogo, sulle abitazioni. Veniamo a sapere che Laiman Drelion proviene da un altro villaggio e che sta cercando di riportare la civiltà elfica agli antichi spledori. Ci spiegano inoltre che gli edifici sono costruiti con un tipo di cristallo molto raro e particolare, che è come “vivo” e cresce assieme all’albero nel quale è scavata l’abitazione. Purtroppo le scorte di questo cristallo sono limitate, per cui ora non è possibile costruire nuovi palazzi ma in qualche decina di anni il cristallo rimanente maturerà e ci darà la possibilità di costruire delle case tutte per noi. Quanto il giorno è sereno tanto le nostre notti sono agitate. Specialmente chi conosce il suo vero nome (Racael, l’orso e me), fanno sogni angosciosi, che ci ricordano che non siamo qui per fermarci, ma solo di passaggio per compiere la nostra missione… Al risveglio pochi pensieri confusi ci riportano al nostro destino originario, ma fortunatamente riusciamo a conservarli fino alla sera in cui reincontriamo il Consiglio della Cittadella, ed in cui troviamo la forza di affrontare Leiman cercando di ingaggiarlo con qualche farfuglio di parola che speriamo significhi “Ammaliamento”. Leiman Drelion non si scompone e prosegue con i suoi discorsi. Ci annuncia che il Consiglio ha riflettuto su quello che abbiamo raccontato e che comprende l’importanza della nostra missione. Le nostre armi sono scomparse dalla sala ma vediamo ancora la Laban posata nello stesso punto in cui l’avevamo lasciata. Comprendono l’importanza della nostra missione, sì, ma prima di adempiere il suo destino e lasciarci liberi Leiman richiede alcuni favori da parte nostra:

1. Cercare di contattare l’elfa del Sangue che abbiamo liberato nelleTerre della Corona;

2. Il popolo elfico ha bisogno di ripopolarsi e costituire un esercito potente per potere reimpossessarsi delle sue terre, per cui dobbiamo stilare una lista di personaggi potenti che conosciamo per reclutarli in questa campagna.

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