Dopo aver scrutato Nikal, decidiamo di andare a Inh. Darcy ci teleporta al limitar del bosco, ma ci ritroviamo all’interno di una folta vegetazione, dove i rami degli alberi sono cosi folti che impediscono di vedere il cielo. Ad un tratto la vegetazione fitta si apre al passaggio del druido Larezain: indossa un’armatura completa di legno e impugna un bastone. Ci prega di seguirlo. Andiamo dietro di lui, la vegetazione si scosta al suo passaggio. Arriviamo in una piccola radura, ci fa sedere e dopo averci salutato ci racconta che la foresta incantata è minacciata dalle evocazione del maestro, ma una decina di druidi con a capo Larezain gli stanno tenendo testa il più possibile.
Gli raccontiamo dei nostri fallimenti, con i nani e con Rufus, e dell’elfa del sangue.
Ci spiega che un tempo, prima che fosse creato il giorno e la notte, vi erano solo gli elfi, i primi figli di Amalurra. Vivevano nel giardino eterno e immutato. Non esisteva Xarma, e l’unica magia poteva essere generata soltanto sfruttando il potere che scorre nel sangue.
Amalurra generava di tanto in tanto anche gli aspetti divini che puntualmente Simael, l’elfa del sangue, uccideva quando erano ancora in fasce. Questo per mantenere l’equilibrio del giardino.
Tutto era immutato, finché un giorno un estraneo, arrivato da un’altro piano e fuori dal controllo delle stesse divinità, sfruttando il caos e l’astuzia, sedusse Simael, la rinchiuse in un elemento cosi forte che nessuno poteva infrangere.
Solo allora gli aspetti della magia poterono crescere, e con essi altre divinità, razze,ecc… fino al mondo che oggi conosciamo.
La conoscenza della magia del sangue andò pian piano dimenticata. Solo qualcuno cercò di riscoprirla, creando il vampirismo.
Dopo i saluti, decidiamo di andare a cercare Dubrie, a Kriss.
Darcy ci teleporta a un paio d’ore a piedi dalla città. Dopo aver esplorato una cascina abbandonata dove un tempo avevamo ucciso Igarle, veniamo bloccati da un muro circolaree dietro di noi si avvicina un guerriero enorme,alto 8 metri, in armatura completa, con un spada sulla destra alzata in segno di vittoria e sull’ altra una rete. Dietro un scudo pavese e due ascie incrociate.
Inizia il combattimento.
Alazon, Noxus e un orso crudele gigante evocato dal druido entrano in maschia colpendolo a ripezione. Darcy lo colpisce con dei potente raggi magici, ma il guerriero sembra essere protetto da qualche magia di abiurazione. L’elfo Delezar scocca a ripetizione frecce.
Il guerriero non sta li fermo subire, lancia la rete che intrappola la fatina e il nano K’not e sferra micidiali fendenti verso Alazon.
Lo scontro è solo all’inizio