Il saggio elfo Delezar si incammina in direzione di Criss. Dopo buffe vicenditudini con un gruppo di poveri accampati nelle campagne arriva a scorgere la capitale di Valle Centro. Intorno alle possenti mura ci sono centinaia e centinaia di persone ammassate e accampate alla buona. Dai diversi tratti somatici Delezar capisce che sono giunti da un pò tutte le Valli. Chiedendo qua e la un pò di informazioni capisce che sono tutti qua per cercare asilo a Criss, l’unica città rimasta indenne ai vari cataclismi (morti che camminano da sud-est, incendi a nord) grazie al Santo Dubrie.
Delezar, scoraggiato dall’enorme massa di gente, desiste nel cercare il suo “gancio” per entrare in città, cosi torna alla fattoria.
Nel frattempo Racael e Alazon si danno da fare per sistemare il terreno rovinato dalla sfera di acido di Darcy.
Il gruppo, riunitosi, decide di teletrasportasi all’imbocco del passaggio per le terre della Corona.
Ad aspettarli, oramai quasi mummificato, c’è il barbaro.
Il nano Knut decide di provare lo scudo , e dopo svariati tentativi, finalmente attiva l’oggetto magico:le palpebre dell’occhio si aprono rivelando una pupilla di drago.
Il nano, ingrandito e pompato più che mai esce nella radura per affrontare l’avatar di Arin. Arriva la prima lancia di luce, si ripara dietro lo scudo ma viene trafitto e impalato a terra. Non va!
Racael allora decide di lanciare un incantesimo che permette di muoversi alla velocità del vento in forma incorporea per provare a raggiungere il nemico.
Grazie alle protezioni del nano e a un pò di fortuna arriviamo dinnanzi all’avar di Arin: è molto simile al quello di Ilun, ha però un armatura che risplende di intensa luce.
Inizia lo scontro!