13 di Ibiliskar
Il druido e la fata, trasformati in aquile, volano sui monti. Dopo qualche ora tornano e ci dicono che ci teleporteranno a 2 km dall’accampamento di Valle Centro. Ci incamminiamo, con la fata in forma di bambina e il nano ingigantito. Ci sono numerose guardie che sorvegliano il perimetro delle carrozze e tende di Valle Centro. Una guardia si avvicina, ci saluta e ci offre una tenda. Chiacchierando con al guardi, ci informa anche che il capo delegazione del Sunna è El Afazim Muab e l incontro ci sarà in giornata. Ci sono 25 delegazioni di Criss, e ognuno vorrà avere voce in capitolo nelle trattative con il Sunna per avere un vantaggio sugli altri. Le trattative private sono fortemente scoraggiate. Aspettavano solo noi per l incontro.
Incontriamo Nedrov della Casa Veter che ci riconosce e inizia a chiacchierare con l’elfo ciccione e lo invita nella sua carrozza a bere. Il nano prova a molestare una sguattera che incontra per caso, ma anche lo #scoparemai assale la situazione. Alchè si avvicina alla palizzata dell’accampamento del Sunna, e di li a poco si affaccia in alto un individuo dalla pelle scura, con il volto coperto da una bandana bianca, che gli copre tutto tranne che gli occhi. Sul copricapo ha una mezzaluna che gli fa da pennacchio (disposta in maniera diversa dalla mezzaluna di Ilun).
Al tramonto, le porte del fortino dell’accampamento del Sunna si aprono. All’interno fiaccolate indicano un percoso da seguire. tutto intorno tante guardie con mantelli, turbanti e vestiti bianchi e scarpe a babbuccia, sembrano tutti uomini, si notano solo gli occhi truccati di nero e si affollano tutti intorno. I delegati escono dalle carrozze ed entrano nel fortino. Entriamo anche noi dentro nella sala principale con un gigantesco camino in pietra che riscalda l’ambiente.
Nella sala ci siamo noi, le delegazioni di Criss e 6 guardie Sunnite, inoltre c’è un uomo col volto scoperto e vestito diversamente dagli altri (anche se sempre di bianco), con un lungo mantello rosso, una folta barba puntita e biforcuta (unta di qualche tipo di olio), il volto dalla pelle scura, quasi nera, ed un turbante basso con sopra una mezzaluna dorata. Al suo fianco una donna bellissima, dalla pelle bianca, i capelli bianchi e gli occhi azzurri, alta più di due metri, ed è a malapena vestita, abbigliata con dei veli trasparenti.
L’uomo si fa avanti e parla in una lingua incomprensibile. La fata lancia un incantesimo per capire cosa sta dicendo, attirando l’attenzione di tutte le persone che ha davanti! L’uomo si ferma, guarda D’arcy e sorride annuendo.
La ragazza che sta accanto a lui comincia a tradurre cio’ che dice l’uomo:
sono stati vicini, ma lontani
“Elfasir il grande vi da il benvenuto e ringrazia voi tutti per aver intrapreso questo viaggio ed essere qui a parlare con noi. Per secoli questi popoli sono stati vicini, ma lontani, i commerci tra le nostre genti bloccati dall’ostinazione dei Cavalieri di quelli che chiamate Valle Erta. Oggi per noi è un giorno di pace in cui vogliamo celebrare l ’opportunità per un futuro i fuoco. Sotto il sole che risplende, l impero del Sunna si estende senza confini, numerose sono le ricchezze delle nostre terre, oro, gemme, spezie e tessuti. Le donne più affascinanti, gli uomini più forti, sono il done del sole e della luna che splendono sopra il nostro cielo. Ed oggi vogliamo condividere quei doni con voi! Chiediamo che le nostre merci e le nostre genti possano passare liberamente sulle vostre terre, senza ostilità alcuna, per aprire una nuova era di pace e prosperità (ma saranno già passati i Vulcaniani?), benedetta dal sole e dalla luna (anche i Dothraki?). Siamo qui per ascoltare le vostre richieste e se possibile accontentarle. Abbiamo portato dei doni per le famiglie della grande Valle Centro.”
il nobile che è entrato per primo si fa avanti:
“Non conosciamo la vostra lingua, quindi parlerò nella lingua che ci accomuna. Grazie al maestro Elfasir per averci accolti qui con tanta grazia e non attendiamo altro che poter commerciare con le vostre genti, e siamo sicuri che questa possa essere un’occasione di reciproco e fruttoso scambio. Abbiamo però diversi punti da discutere, quindi ci auguriamo che ci sia il tempo e la volontà per raggiungere un accordo soddisfacente. Proporrei quindi un ordine del giorno, al quale parlare dapprima dei dazi e delle tariffe dovute a Valle Centro per il passaggio di merci e di persone e poi definire nel dettaglio, i costi per ciascun tipo di merce e le condizioni per la circolazione verso le altre valli. Credo che tutte queste questioni potranno essere affrontate nell’arco dei prossimi 4 o 5 giorni. io proporrei pure un ordine nel quale sottoporre le varie questioni, ma avremo anche bisogno di essere certi che Elfasir abbia l’autorità per parlare in nome del vostro Imperatore o del Gran Maestro di cui abbiamo tanto sentito parlare.”
Elfasir sorride per tutto il discorso. poi dice:
“Non abbiate timore. Io parlo qui con l’autorità di Maestro, conferitami dal Gran Maestro. Pertanto, parlate pure liberamente e che le mie promesse sono le promesse del Gran Maestro.”
Il nano si fa avanti tra la folla (e la fatina scorge bene la tizia, che effettivamente è Stinne, che aveva già incontrato): “Scusa Maestro, ma 5 giorni così sono troppi!”
Elfasir lo guarda con curiosità.
Delezar: “Avrete già sentito parlare di noi: siamo gli emissari del drago, quindi veniamo al dunque. Parliamo anche in nome e per conto del Re di Criss e di tutta Valle Centro. Siamo disposti a negoziare con voi, abbiamo però una grossa richiesta: le valli stanno per essere invase da un esercito di non-morti provenienti da Valle Arcana, e siamo qui per chiede il vostro aiuto. Sappiamo che i non-morti sono deboli contro il fuoco, e sappiamo che il vostro Gran Maestro sa come comandare il fuoco e che avete armi molto potenti. Vi chiediamo di aiutarci a combatterli. Criss Commercerà con voi se ci aiuterete a combattere i non morti”
Elfasir: “il fuoco della vita contro il gelo della morte. Ma anche il gelo e la morte fanno parte del ciclo della vita. Il gran Maestro domina sul fuoco e sul gelo. il Grande Maestro può tutto , ma non vuole tutto”
Delezar: “cosa vuole?”
Elfasir: “A tempo debito. Adesso ceniamo”