Le Lacrime di Xarma

L’ira di Noxus

Notte fra i 18 ed il 19 di Ibiliskar:

il druido e la fatina continuano ad intimidire il duca Hamilcar e sua moglie prigionieri nella loro stessa stanza. Gli emissari per dar forza ulteriore alla loro minaccia fanno sfoggio di magie intimidatorie. Il duca in preda ad una crisi di terrore, che lascia tangibili tracce sui suoi pantaloni, promette di esaudire ogni richiesta: l’indomani mattina soldati e scorte di cibo per Kris saranno pronte. Racael e D’arcy volano via con un sentimenti contrastanti: soddisfazione mista a dubbi. Di notte, mentre dormiamo, durante il turno di guardia di Racael fa irruzione in taverna un cacciatore di streghe di Dubri accompagnato da 10 soldati con lo scopo di arrestarci. La reazione è immediata: il drudo trasforma tutti gli armamenti dei malcapitati in legno nel tentativo di renderli semplicemente inoffensivi, ma il Drow colmo degli insegnamenti di Ilun, lancia un terribile incantesimo che prosciuga la vita ai soldati, lasciando solo cadaveri rinsecchiti e ghiacciati, compreso quello dell’incolpevole oste. Dopo attimi di perplessità e di discussione fra noi, il druido ed il drow si occupano di occultare i cadaveri e riportano in vita l’oste che fugge non appena aver ripreso i sensi. Taircon risvegliatosi dopo una pesante sbronza resta ben poco compiaciuto del nostro operato. Ci intima subito di tornare a Kris e consegnarci al re, ma noi ribattiamo che abbiamo agito per legittima difesa e che vogliamo che sia il duca sia accusato di tradimento nei confronti del re. Alla fine decidiamo di recarci al castello, ma troviamo guardia armate ad attenderci. Taircon, seppur combattuto, onde evitare inutili ed ulteriori spargimenti di sangue fra i soldati di Punta dell’Aquila, ordina ai soldati di lasciarci andare con la promessa che saremmo tornati a Kris. Tuttavia nonostante i ripetuti tentativi della fata di tele trasportaci non ci riesce, quindi mentre noi aspettiamo il suo ritorno nella taverna del vitigno maturo, il druido trasformato in aquila vola verso Kris per ottenere un editto che affermi il tradimento del duca Hamilcar. Dopo ave sorvolato solo desolazione e morte, Racael giunge a Kris dove regna grande agitazione, poiché è riecheggiato all’interno del palazzo il suono di alcune campane (non presenti nel palazzo). Nonostante il gran trambusto, Racael riesce a conferire con il nobile Pappagorgia Guccini, il quale si mostra contrariato al racconto del druido, sostenendo che sarebbero bastate alcune monete d’oro per ottenere gli aiuti dal duca ed evitare inutili spargimenti di sangue. Detto ciò intima al druido di tornare a Kris con gli altri emissari per dedicarsi a faccende miliari ritenute più congeniali rispetto alle questioni politiche. Aggiungendo inoltre che ormai circa mille soldati stavano giungendo da Nord-Ovest. Dopo ore di volo Racel si ricongiunge con altri presso la locanda. Dopo il racconto del druido e dopo essere andati a recuperare Taircon che giaceva al vitigno maturo messo ko dall’alcol. Dopo una notte passata senza intoppi ed un sontuoso banchetto degli eroi, ci teletrasportiamo a Kris con Taircon

20 di Ibiliskar

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