Entriamo in una città fatta di vicoli stretti e case affastellate, che però nel complesso risulta armonica. Ci inoltriamo all’interno di questo affascinante dedalo di stradine, e ci stupiamo di trovarle così pulite.
Troviamo ad accoglierci il duca Hamilcar, un grassone stempiato.
Dopo i soliti saluti convenevoli, il capitano Taircon avanza ufficialmente le richieste di Criss: uomini per liberare la città dall’assedio dei vaganti e cibo per sfamare la popolazione al suo interno.
Il Duca, scettico, chiede da chi fosse impartito l’ordine visto che il Re Leister è morto assassinato.
Quando scopre che il nipote del re defunto è l’attuale re accenna un sorriso e si congeda nonostante le nostre spiegazioni in merito alla delicata situazione di Criss e alla minaccia del capitano di tradimento: Nido delle Aquile non intende assecondare il volere del giovane Leister.
Iniziamo ad abbozzare un piano per far cambiare idea al Duca quando una guardia ci viene incontro e ci scorta alla taverna del Perno, da cui è possibile godere del più bel panorama del Perno delle Valli.
Oltre ad una pessima cena, (il cibo è insipido, ci spiega il gestore demoralizzato, perché non è più possibile commerciare per ottenere il sale) l’oste ci propone delle ragazze per farci compagnia e solo Racael accetta per scampare alla maledizione del #mai.
Dopo prestazioni incredibili e malattie veneree ci troviamo in stanza e decidiamo di entrare al palazzo del Duca di notte, con l’intento di minacciarlo e fargli cambiare idea.
Nel cuore della notte Racael, D’Arcy e Alazon escono, camminano lungo i vicoli illuminati dalle torce accese sui muri e arrivano in zona Palazzo Ducale. Grazie a un incantesimo del druido si trasformano in piccoli topini. Non fanno in tempo a percorrere pochi metri però che un barbagianni improvvisamente afferra con gli artigli Alazon in versione topo, e vola via. Ma allontanandosi da Racael la magia si dissolve ed il ranger cade a terra ormai lontano dai suoi compagni, che decidono di proseguire nella loro missione. Racael si imbibina tra le fessure del portone d’ingresso, la fatina lo segue.
Dopo aver percorso una scalinata e un corridoio finalmente trovano la stanza del duca che sta dormendo con la moglie.
Il loro ingresso nella stanca sveglia la donna, che sveglia il marito obbligandolo ad alzarsi ed andare a controllare. I due si nascondono mentre il duca esce con una lanterna e un coltello a controllare. Non trova nulla e torna a letto lasciando la porta semichiusa.
Il druido e la fatina ne approfittano ed entrano nella stanza, sigillandola con uno spesso muro di ferro. Racael evoca una tigre, terrorizzando la coppia.