notte fonda
Dal diario di Noxus
Io e Delezar ci dirigiamo verso la gilda dei ladri, per riposare. Mentre ci perdiamo nella città vuota e silenziosa, la notte viene animata dalle urla di una donna e il pianto di un bambino, ma noi proseguiamo. Una volta alle porte della città le guardie ci intimano di fermarci perchè ci devono portare dal Re. Provo a far capire che ci andiamo da soli, ma voglino comunque arrestarci.
Non possono dire a me cosa fare e cosa non fare, metto l’elmo e quasi tutti i soldati scappano, tranne uno che prova a colpirmi, ma riesco ad avvizzire il suo inutile corpo e lo mando ad abbracciare Ilun. Decidiamo di tornare al lazzaretto. Sembra che il Racael stia male, alchè Delezar tira furoi una delle pozioni di Vanadi, che sembra avere effetti positivi.
Suonano le campane del palazzo, anche il driudo si sveglia, decidiamo di andare a vedere che succede a palazzo. Nel tragitto la fata presta soccorso alla donna col bambino (Salimpur) che prima sentivamo urlare. Noi proseguiamo fino al castello, e anche li ci intimano di lasciare le armi e di consegnarci. Machi sono costoro che continuano a rompere e propormi di portarli al cospetto di Ilun? “siamo noi le armi!”, gli intimo, ma decidono di scagliarci delle frecce e dardi, che il druido riesce a fermare col vento. Racael riesce poi a convincerli di lasciare stare e andare via se vogliono vivere. I soldati scappano e noi entriamo nel portone, un cadavere casca da sopra! Sentiamo rumori di lotta e combattimenti sopra di noi, poi arrivano dei soldati, comandati da un tipo brizzolato che ci dice “Emissari! Siamo con voi! Il Re dice che siete dei traditori, ma sappiamo che non è così”. Procediamo, e mentre altri soldati si uniscono a noi, una dozzina di altri soldati ci sbarrano la strada. Il druido, spazientito, decide di onorare Ilun e frigge i corpi di quei poveretti che hanno provato a sbarrarci la strada. Alcune guardie che si erano unite a noi va via, impaurite dalle nostre magie.
Prendiamo la strada delle scuderie (quelle da cui siamo passati per uccidere Dubrì), e nel tragitto incontriamo Pappagorgia, che comincia uno sproloquio inutile sul Re e il notro tradimento “Avete scatenato una guerra civile!”. Prima che potessi scagliare la mia rabbia, Racael lo soffoca!. Si sentono le campane che suonano a morto!
Dal nulla si sentono dei rumori forti al piano inferiore, dopo un po’, il pavimento si frantuma e una grande mano metallica afferra Racael e lo trascina giù! È un’enorme armatura metallica, alta circa 3 metri, che lo sta afferrando per i piedi e lo sta scagliando al pavimento!