Le Lacrime di Xarma

MA K’TOT DOVE’È?

 La battaglia fuori dalle mura della città imperversava. Clangori e urla riecheggiavano nel cielo…difficile riportare una cronaca degli eventi.
Ad u tratto tuttavia l’attenzione degli emissari del drago viene attirata da un gruppo dei mercenari dell’ascia (circa un centinaio) che erano rimasti accerchiati dai non morti. Questi ultimi nonostante cadessero sotto i loro colpi, continuavano a rialzarsi in quanto nell’esercito amico la notizia di colpire alla testa o bruciare i nemici non si era ancora diffusa. Alazon e Delezar iniziano a scagliare grappoli di frecce nell’intorno dei mercenari, cercando di favorire la creazione di un varco verso le retrovie, ma solo grazie all’evocazione di un muro di fiamme del druido, i mercenari avendo finalmente coperte le spalle da un lato, sembrano riuscire ad avanzare verso le retrovie, ma non senza perdite…
Neanche il tempo per esultare della seppur misera vittoria con Delezar che per infondere coraggio levava al cielo la corona di Arin, e son i soldati di Kris a necessitare di supporto. Guidati dal loro illuminato capitano, sfruttando il corridoio sacro creato dal nano, cercano di avanzare ad incudine per ‘pulire’ le mura dai nonmorti e permettere al nano di allargare il corridoio all’uscita della città. Con l’aiuto delle frecce di Arin degli elfi e delle fiamme di Ilun dell’elfo oscuro, lentamente l’incudine avanza, nonostante il rianimarsi di alcuni nemici alle spalle che rallentano l’andatura. Dall’alto delle mura si ha la percezione che fra l’esercito dei mercenari inizi a diffondersi la voce di colpire alla testa i nemici.
Nel frattempo la fatina dopo un tentativo, infruttuoso, di chiedere aiuto al maestro, perlustra la città alla ricerca di una eventuale presenza di non morti.
Ma la vera domanda che gli eroi si pongono durante l’assedio della città da parte dei non mort: MA K’TOT DOVE’È?

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