8 Jorradia
Con un’ampolla presa nel laboratorio, raccolgo dell’acqua nerache esce dalla fonte contaminata dal drago, dato che il druido è un fifone. Discutiamo sul da farsi, dovendomi anche subire le bambinesche lamentele su quello che è successo alla fonte (cosa che a me fa solo piacere, più elfi ad Ilun).
Si decide di andare da questa Nikal, prepariamo il rituale di teletrasporto e si parte. Solo che questa volta non è come le altre! ci ritroviamo in una specie di scivolo a spirale infinito! sembra non finire mai, ma ad un certo punto si intravede un punto di luce e boom!!!
Una volta ripresi ci ritroviamo in uno strano posto, circondati da valli innevate. Gli altri dicono che è lo “specchio che riflette il cielo”. in effetti l’acqua del lago è limpidissima. il Perno delle Valli si trova a sud-sud est. Il druido ne approfitta per farsi una nuotata in forma di luccio. Intanto noi riposiamo. La fatina si mette un po’ in disparte e chiama Stimpnik per farsi ragguagliare sulle ultime novità. La cosa più importante è che il drago cromatico è proprio Tiamat e che sta a Criss, mentre Delezaur (mannaggia a lui!) è stato visto ai Tre Artigli. dopo una serie di battibecchi tra i due, il diavoletto sparisce e noi finalmente possiamo riposare.
9 Jorradia
Al risveglio, altro rituale, altro teleport e andiamo al nostro nascondiglio ai Tre Artigli. O, per lo meno, quello che ne rimane, dato che quando arriviamo troviamo solo una voragine al posto di metà collina e un solo artiglio ancora in piedi. Macerie ovunque! il druido si “topolinizza” e va in esplorazione, ma a quanto pare tutto il nostro tesoro, o meglio quello di Vanadi, è stato portato via dal nostro ex compagno. Andiamo in città per parlare col sindaco e capire un po’ la situazione, prima di andare a casa riposarci e rifocillarci.
10 Jorradia
Ormai tocca svegliarsi e vegere l’angoscia nelle facce spaesate dei miei compagni, ma non hanno capito che per loro Ilun è solo la loro liberazione da questi tormenti. Comunque, si decide di provare a far furoi l’aspetto dell’illusione e si riparte col circo del rituale, ma non prima di esserci curati con le pozioni. Tranne Alazon che la sua pozione di cura era leggermente velenosa. Prima di fare il teleport, il solito fifone del druido prova a chiedere al sindaco se riesce a convincere i popolani ad immolarsi col loro sangue per i nostri rituali, ma ovviamente riceve picche, dato che ancora è diffusa la legge per cui la magia è vietata, e questa poi sembra magia nera, magia di sangue, ai suoi occhi ancora più abberrante. Quindi chiede di non farne più parola. Beh il sindaco non sapeva che la buonanima del Re di Criss ha legalizzato la magia e che il “santo” Dubri si fosse suicidato, ma va bene così. Al solito cospargiamo il rituale col nostro, mio per la maggior parte, sangue e ci teleportiamo nei pressi di quello che dovrebbe essere l’aspetto dell’illusione.
Ci ritroviamo in un pratino, antichi alberi bassi e nodosi (ulivi?), dove dorme quello che sembra essere un orco. Forse lo abbiamo svegliato. è un orco, si alza e ci guarda con i suoi occhi rossi, ma col viso sereno. al suo collo un grande medaglione di legno.