12 di Jorradia
Il vecchio entra nella capanna circondata da terre acquitrinose, al cui interno sono appese maschere e feticci di vario tipo, e file di teste di aglio. L’anziano si siede sul pagliericcio a gambe incrociate; inizia a tremare emettendo atroci versi.
La fatina gli chiede la storia dell’attuale imperatore:
L’imperatore Nino Seiji ha risvegliato gli spiriti dei dragoni che risiedono a Ikiong. Dinanzi a tali prodigi e grandi miracoli i nobili hanno concordato che egli è il figlio dei dragoni.
Dopo il suo racconto il vecchio chiede agli ospiti di uscire dalla sua casa, ma loro insistono nel restare, chiedendo alloggio almeno per la notte. Lo sciamano rifiuta ostinatamente, arrivando quasi ad avere delle convulsioni, così la giovane nipote implora la fata e l’orco di andarsene, affrontando anche le inappropriate minacce di morte di D’Arcy.
Noi nel frattempo dormivamo nel carretto senza preoccuparci di fare alcun turno di guardia. Alle prime luci del mattino ci risvegliano l’asceta e la fata di ritorno dalla loro inconcludente missione. Dopo poco ci rendiamo conto di qualcosa di strano. Uno strano incantesimo di illusione ha fatto si che i nostri volti apparissero diversi dal solito, anzi, ognuno di noi (eccetto i due appena tornati) ha l’aspetto di un altro compagno. Ci convinciamo che questo possa essere un effetto della vicinanza dell’aspetto di Xarma dell’Illusione e, ancora più determinati, procediamo verso la capitale.
Dopo due giorni di viaggio (l’incantesimo era durato solo una dozzina di ore) percorrendo basse colline, corsi d’acqua attraversati da ponti di legno arcuati e di fattura aggraziata, arriviamo finalmente ad Ikiong.
19 di Jorradia
La città è racchiusa da basse mura, torri basse squadrate, e si trova all’ombra di una grossa zolla di roccia sospesa in aria, ancorata da due gigantesche catene, argentata ad est e dorata ad ovest. La circonferenza della città è di circa 8 km, e sulla zolla sospesa a 120m circa è stata edificata un’altra cittadina. Al di sopra, a circa 30m, vi è un’altra zolla di terra ricoperta da radici anch’essa ancorata da due catene poste al sud (oro) e a nord (argento). In cima svetta un albero di dimensioni gigantesche, alla cui base del tronco, sotto un arco naturale, vi è stato costruito il palazzo imperiale.
Ci avviciniamo all’ingresso della città ma è molto affollato e passiamo parecchio tempo in coda per entrare. Notiamo che ci sono molte creature strane: piccoli uomini gialli ed altri blu, grossi omoni di stazza simile a quella degli orchi ma di colore rossiccio, donne affascinanti con due code di volpe, bestioni enormi simili a bufali ma più grossi e dal pelo irto usati per caricare merci sulle loro groppe ecc.
Durante la fila il drow si accorge di avere lo zaino più leggero: è stato tagliato il fondo e gli sono state rubati alcuni oggetti. Grazie ai suoi pronti riflessi nota un omino giallo allontanarsi furtivamente. Molla lo zaino a terra lasciandocelo in custodia e si fionda alla cattura del ladro.