Mentre l’asceta, fra le urla del pubblico, era intento a liberarsi dell’enorme corpo del mostro dentro il quale era imprigionato, la giovane fata, usando il suo fascino riusciva a far sì che le guardie la lasciassero passare fino alla tenda di Koiastuiashi con l’intento di scorgere almeno il volto dell’imperatore: la sua tenda enorme si ergeva isolata fra le tende più piccole degli sponsor. Nonostante Koiastuiashi fosse palesemente soddisfatto della sua squadra e forse anche non indifferente alla fata, le dice che è impossibile avvicinarsi all’imperatore, se non attraverso le richieste dei dragoni.
Nel frattempo l’asceta si liberava uscendo dal cranio del mostro, sempre più osannato dalla folla. La squadra rientrava negli spogliatoi portando in braccio i ‘caduti’ erano decimati, restavano l’asceta, il druido e l’elfo, la strana creatura blu e l’orco. Nel frattempo nel campo dell’arena si alzava dapprima un leggero venticello, poi di intensità sempre maggiore, fino a diventare una vera e proprio tempesta che avrebbe lasciato il campo della lotta pulito e privo di detriti. La giornata si concludeva con lo spettacolo di inizio dei giochi con balli e spettacoli fino a culminare nei fuochi pirotecnici di fine giornata.
Negli spogliatoi nel frattempo si effettuavano a porte chiuse i sorteggi per la fase finale del torneo: Il primo a scendere in campo il giorno seguente sarebbe stato l’asceta. Il servo di Koiastuiashi si avvicinava all’orco suggerendogli, seppur cosa contraria al regolamento di prepararsi a difendersi dall’acido e ad offendere col fuoco.
Il giorno dopo il campo dell’arena è completamente trasformato: una pioggia di petali rosa inondava il campo fra gli alberi formando un delicato tappetto di petali…
La fata prendeva di nuovo posto accanto a Koiastuiashi che le confidava che da quella sera avrebbe avuto una stanza pagata in locanda in attesa che possa salire a palazzo dopo aver esaudito le richiesta del dragone.
L’avversario dell’orco era una strana creatura bassa con lo stomaco tondo e gonfio e dalla pelle giallastra: il suo nome era Annoheizo
….lui è veloce…sembra sparire…ma non sfugge all’olfatto dell’orco che un devastante pugno sembra mettere subito fine all’incontro con un sol colpo….invece è solo l’inizio della fine…succede l’inaspettato…dal punto in cui l’orco aveva messo a segno il suo colpo…si sviluppa una pustola giallastra che si gonfia fino ad esplodere lasciando un laghetto di liquido giallastro…ma soprattutto al suo interno si forma una copia identica a Annoheizo …solo privo di armi e vestiti….l’orco ricordandosi del consiglio del suo ‘allenatore’ si lega delle bende alle mani e la dà fuoco…ma nonostante fosse ormai pronto ad una serie di colpi, sicuro della vittoria… solo dopo il primo si arresta…non uno ma bensì due copie di Annoheizo si generano dai unti colpiti dalle scintille….l’orco privo del suo consueto distacco…tenta di bruciare prato e alberi….col solo risultato di essere accerchiato da otto copie della creatura che tentano (riuscendovi poco in realtà) a graffiarlo e a morderlo…
Il pubblico sembrava assistere ad uni spettacolo comico a giudicare dalle risate che sentivamo negli spogliatoi
…l’orco ormai accerchiato…batte in ritarata…mentre nella sua mente nasce un sospetto…se fosse stato tutto un tranello ordito dall’allenatore per vendicarsi del drow? L’orco ha la sua conferma quando trovando una piccola fonte di acqua nel campo di battaglia…immergendovi vede che le piccole creature che si tengono a debita distanza…le quali non demordono…iniziano a staccare piccole pietre dalla parete rocciosa e a scagliarle contro la grande creature verde….