Le Lacrime di Xarma

ad Astrit

7 di Uztangil

Il teletrasporto ci fa sbattere il sedere nei pressi di una scogliera a picco su un mare molto mosso. Il clima è più freddo ed è molto ventoso. Notiamo una nave in mezzo al mare con un rostro allungato e appuntino, ha una forma stranamente esagonale e non ha una vele sull’albero maestro, come in tutte le navi, ma ne ha 4 che sporgono sui fianchi con un’inclinazione di circa 45° rispetto l’ acqua.
Alle nostre spalle sentiamo un grido di donna che arriva in lontananza dall’entroterra.
Riusciamo a scorgere un modesto paesino di piccole dimensioni.
Ci dirigiamo verso idi esso.
La fata si alza in volo e va a controllare: c’è uno scontro tra più o meno 6 guardie e due umanoidi di colore giallino, vestiti di stracci e pieni di monili al collo e al braccio. Sono stranamente ricoperti da una luce arancione.
Le due creature sono in mezzo al villaggio e hanno già sterminato una ventina di persone a colpi di spada.

Giunti nel vivo della battaglia decidiamo di combatterli.
L’asceta sanguinario e Noxus si scagliano contro con la loro rispettive armi ma non riescono a colpirli: i due tizi sono protetti da uno scudo magico di color arancione che sembra essere indistruttibile.
La fatina scaglia un raggio di disintegrazione che distrugge l’armatura arancione.
Dalla folla si fa avanti un guerriero di nome Ragnar Biolson che ci prega di risparmiarlo perché intende catturarlo e interrogarlo.
E cosi fu: l’asceta, in preda a una crisi di nervi, si toglie l’armatura e fracassa di pugni l’umanoide senza protezione, uccidendolo in pochi secondi.
Il secondo umanoide giallo prende il volo grazie all’incantesimo di inversione di gravità del druido.
Quando atterra nel fango Racael con un secondo incantesimo lo blocca nella terra.

La fatina distrugge la protezione di quello bloccato a terra e Ragnar, con il benestare del capo villaggio Halvar di Astrit , lo prende in consegna e lo conduce in una ampia tenda.
CI invitano ad assistere.
Lo spettacolo è agghiacciante: durante l’interrogatorio effettuano l’Aquila di sangue.
Usciamo tutti tranne il drow e che sembra a suo agio in mezzo a tanto sangue.
Sotto tortura il malcapitato ci dice che il loro capo e’ sulla nave e che noi umani abbiamo chiamato il loro popolo tanti anni fa (400 circa) per ricevere aiuto. Loro vengono da un altro mondo: G’hab Shur.
Dice inoltre che il loro capo ha uno sconfinato potere e che siamo degli stolti, nessuno può sopravvivere contro di lui.

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