Le Lacrime di Xarma

Emissari nel paese delle meraviglie

Ho la Laban impugnata e sono pronto a colpire l’imperatore.
Urlo il nome vero dell’illusione (Adarra Jo Irilukeria) e l’imperatore e l’ Oni gigante sbarrano immediatamente gli occhi e mi fissano.
Improvvisamente tutto si fa buio.

RACAEL

Apro gli occhi, dove sono?
Sono sdraiato sul letto e sono confuso, riconosco però quella stanza: è la mia umile stanza, è la casetta di legno dei miei genitori!
Improvvisamente entra Samael!
Samael????

“Ehi cugino! Finalmente sei sveglio! Mi ha fatto preoccupare assai, sono tre giorni che dormi e che ti agiti come un matto nel sonno. Come ti senti? Stai bene adesso?”

Mi alzo, incredulo a quello che vedo e a quello che sento. Non ho più nulla del mio equipaggiamento, allungo le mani sul viso di Samael: “Tu non sei vero, tutto ciò non è vero! Tu sei nella mia testa, vattene via!”

Samael mi spiega che eravamo nella caverna davanti al fuoco, e improvvisamente sono entrato in una specie di trance e sono poi svenuto.
Mi spiega anche che lui, essendo il custode della fiamma dell’isola, ha il compito di mantenere intrappolati i demoni all’interno della fiamma per evitare che si liberino e che infestino il mondo.
Questa volta però ha bisogno del mio aiuto, il demone è troppo forte e riesce a controllare le menti, io stesso ne sono stato vittima. Devo incanalare il potere di Amalurra dentro di me per aiutarlo a spegnere la fiamma.
Scettico decido comunque di assecondare la sua richiesta. Lo seguo e ci dirigiamo verso la foresta. Provo a chiamare Lycos e, meraviglia: dai cespugli due occhi mi fissano, balza fuori una montagna di muscoli e pelo. Il mio Lycos 😊.
Dopo minuti passati a coccolarmelo seguo Samael portandomi Lycos dietro.
Arriviamo alla grotta, al centro c’è un fuoco acceso.
Samael insiste, devo spegnerlo. Intravedo all’interno del fuoco le figure del monaco e dell’imperatore.
E’ tutto molto strano. Mi giro e urlando il vero nome dell’illusione tiro un destro in volto a Samael, che incassa e cerca di calmarmi. Penso al mio vero nome per uscire da questo sogno, ma non succede nulla.
Samael insiste, non c’è più tempo, spegnilo, spegnilo!
Penso, tanto è un fuoco magico, un po’ d’acqua non lo spegnerà…
Invoco il potere di Amalurra ma stranamente non riesco a canalizzare la magia (ho fatto 20…).
Basta, tanto vale rischiare. Mi avvicino al fuoco, sento il calore sulla pelle , mi getto tra le fiamme.

NOXUS

Si fa tutto buio.
Mi sveglio, è tutto avvolto nell’ ombra.
cerco di capire dove sono e quando sono un po’ più lucido vedo una drow che si guarda intorno e un Illithid morto ai miei piedi.
Stranamente io ho la mia mano e il mio volto da drow.
La tizia mi dice di essere Sekhmet (che sia l’amica del mio gruppo?) e che devo cercare di distruggere il cervello Illithid prima che arrivino gli altri.
Sono un po’ dubbioso, ma magari il cervellone fa parte dell’illusione o è l’illusione?
Prendo la scimitarra e mi accingo verso il tunnel.
Intanto altri Illithid si avvicinano alle nostre spalle.
Arrivo ad una membrana, la taglio facendo colare del sangue nero.
All’interno una salace c’è un cervellone su una piattaforma e delle ramificazioni che partono da lui verso delle nicchie, in cui sono imprigionati diversi drow e druegar (sono circa una dozzina).
Taglio tutte le ramificazioni e man mano dai tubi esce uno strano fumo verde che sembra disegni delle rappresentazioni.
Dal “cavo” sulla nicchia vuota sembra che esca un fumo verde con la scena dell’imperatore.
mi accingo verso il cervellone. sotto c’e’ una pozza con i “girini” di Illithid. mi arrampico sulla pedana e comincio a distruggere a pezzi il cervellone.
sento in lontananza gli Illithid che stridono.
d’improvviso tutto si fa buio.

ALAZON

Mi sveglio all’improvviso…sento una voce che mi chiama…è D’arcy…sono confuso…la
fata mi dice che dobbiamo uccidere Leimandrelion…ma non ricorda niente di tutto
quello che abbiamo affrontato insieme…la sua mente è ferma a quando ci siamo
incontrati…mi alzo…cerco di capire se è veramente lei… sa il suo vero nome… sa
che lo sa anche il druido…sa i nomi degli aspetti di Xarma…lancia
incantesimi…eppure non ricorda nulla degli avvenimenti recenti…non capisco…mi
guardo in giro…sono nel villaggio dove sono cresciuto riportato indietro nel
tempo…ho solo le mie scimitarre! La fata mi porge la Laban…dice che lei da sola non
riesce, dice che sono l’unico che ha trovato…l’unico che può aiutarla…non so cosa
pensare…arriviamo al capezzale di Lemandrelion…sto per colpirlo…ma cambio idea
colpisco la fata…ho paura che sia tutto finto…estraggo la Laban, riesco ad
impugnarla…il suo potere mi pare autentico…la confusione cresce in me…la
rinfodero…corro dalle guardie…provo a capire…le loro risposte paiono confermare
che son tornato indietro nel tempo…non capisco…provo a fidarmi del mio
istinto…molte cose non le comprendo…torno indietro da Leimandrelion… è nel
letto…lo trafiggo con la mia scimitarra…dal suo petto esce un oggetto luminoso
ormai a me noto…sfodero la Laban ed eseguo il gesto che ho più volte visto effettuare
al druido…tutto si ferma….

D’ARCY

Sono confusa, attorno a me è tutto giallastro e non posso muovermi. Sento urlare:
– D’Arcy! D’Arcy mi senti? Sei sveglia?

Un rumore come di un guscio che si rompe, mi gira la testa. E finalmente sono libera.
Ambra. Non capisco.

Sei stata intrappolata nell’ambra dalla matrona dei drow. Ha preso quasi tutti i nostri stregoni, ed alcuni, anche se liberati, sono ancora persi nell’illusione. Svegliati, abbiamo bisogno di te!

Un elfo, mi pare di riconoscerlo.
Mi guardo attorno e il cuore mi sussulta. Siamo nel bosco degli elfi, la mia casa di 400 anni fa. Attorno a me vedo sfrecciare altre pixie, veloci come se stesse accadendo davvero qualcosa di importante.

Sei pronta? Attaccheremo i drow fra poco. Tu bombardali dall’alto.

La guerra. Ma io ricordo che l’avevamo già vinta…
Frastornata seguo l’elfo, mi da indicazioni su come attaccare e da dove. Eseguo gli ordini e prendo posizione.
Vedo il bersaglio. Si è castata attorno uno scudo magico.
Penso che allora tutti gli aspetti di Xarma erano ancora intatti, e casto un Dispel. Funziona ma non riesco a sovrastare la potente magia della stregona drow.

Hm… ai tempi non ero in grado di effettuare un disincantamento…

Allora mi affido ad un Disintegration e riesco a rompere lo scudo. I nostri avanzano con gli attacchi ed i drow, con la matrona vulnerabile, battono in ritirata attraverso la voragine da cui pare siano sbucati. Una mia illusione gli fa credere che il buco non sia più accessibile, per cui quelli che rimangono in superficie combattono disperatamente fino alla morte, massacrando una buona parte dei nostri.

In ogni modo, la battaglia è vinta. Torno a cercare fra i sopravvissuti l’elfo che mi aveva affidato la missione. Lo trovo e si congratula con me, senza troppa gioia, visto il massacro che abbiamo attorno.
Mi dice di tornare al campo con loro per ristorarmi.

Ma boh. Voglio dare un’occhiata in giro prima. Tutto questo non mi torna.

Aurkitze Xarmagarrien! – Che piacere immenso poterla nuovamente castare.
Oltre alla magia sull’equipaggiamento dei miei compagni, percepisco un’altra fonte che viene dal fitto del bosco. Mantengo la concentrazione e seguo questa fonte.
Altri alberi, come il mio, hanno fenditure nel tronco da cui gocciola un’ambra dorata. In alcune di queste ci sono altre fatine addormentate, che non rispondono ai miei richiami.

L’ambra è magica. Ma è la stessa che mi ha intrappolata centinaia di anni fa.
Un’illusione, mi ripeto. Tutta questa storia non è credibile per un cazzo.
Decido in una frazione di secondo. Tornerò nell’ambra da dove sono venuta. Se questa è la storia, è così che deve andare.
Entro nell’incavo di un albero e sento il fluido appiccicoso che mi cola copiosamente sulla testa.
… e poi se non sono morta una volta…

L’ASCETA

Mi trovo seduto a guardare una parete di roccia mi alzo e mi guardo intorno, sono in una caverna vedo di fronte a me il mio venerando maestro che siede accando al fuoco, si alza e mi dice che devo fare una scelta, se voglio continuare a vivere nella realtà devo uscire dalla cavera, vedo l’uscita è ma davanti ad essa scorre una cascata che non mi permette di vedere nulla, intanto vedo la parete che avevo di fronte che proietta delle ombre per effetto del fuoco, ma non sono convinto tanto, mi lancio contro la parete e sbatto tntissimo a terra, decido allora di colpire il mio maestro sapendo che ormai quello vero è morto lo colpisco lui sorride e dice che non è il momento di lottare ma di scegliere, decido allora di meditare davanti la parete e quelle ombre strane, chiudo gli occhi ed all’improvviso mi trovo nuovamente nel tempio….

COMBATTIMENTO

Racael, D’Arcy e L’asceta sono in piedi, in fondo al tempio di fronte a loro , a circa 90 metri di distanza, siede il giovane imperatore sul solito scranno.
Ai nostri piedi giacciono senza sensi Alazon e Noxus.
L’imperatore si complimenta per i nostri grandi poteri, ci esorta a diventare suoi alleati per rendere il mondo migliore.
D’Arcy dice all’imperatore che il suo mondo è tutta una finzione, che nulla è reale e che si sta prendendo gioco delle stesse persone che lo adorano come imperatore.
L’imperatore per convincerci ci dice che può farci diventare più forti e ce lo mostra: io e il monaco (fallendo il ts) otteniamo più forza, più destrezza più costituzione e più carisma.
Il druido mette la mano sulla laban e comincia ad estrarla. A quel punto l’imperatore, promettendoci una sfida degna di noi, evoca (?) un gigantesco drago dorato (come quelli cinesi), le cui spire faticano ad star dentro l’intero tempio.
L’asceta scatta in avanti e viene bersagliato da sofffi di fuoco.
D’Arcy crea la sua immagine illusoria e Racael vola verso la testa del drago.
L’Asceta intanto esce dal fianco del tempio e fa il giro per provare a colpire il drago da dietro. Il drago però lo segue con lo sguardo e continua a soffiare micidiali gettate di fuoco verso di lui, che però pare schivare agilmente.
Il druido subisce un paio di colpi di coda, crea una tempesta di fuoco verso la testa del drago e continua ad avanzare .
Quando il drago gira la testa per soffiare verso il monaco, che in tanto è arrivato alle sue spalle, la fatina e il druido notano che l’imperatore è sopra la testa del drago, mezzo fuso in un unico corpo.
D’arcy non perde tempo e lancia una disintegrazione verso l’imperatore , colpendolo duramente.
Il dragone scompare e l’imperatore giace a terra senza sensi.
Il monaco si avventa su di lui e lo blocca. Intanto il druido lo raggiunge , e urlando il vero nome dell’illusione, affonda la laban nel petto dell’imperatore.
Solo per un istante si vede il simbolo magico dell’illusione che poi scompare dentro la Laban.

Rispondi