Dopo aver riposato in una fumosa tenda, veniamo scortati da Ragnar all’Hundere.
Dagmar è seduto in cerchio con gli altri capoclan. Danno tutti l’impressione di essere tipi tosti e minacciosi.
Durante l’introduzione viene lasciata la parola ad Halvar, che fa un breve riassunto degli avvenimenti del giorno precedente, narrando di come abbiamo salvato il villaggio, introducendoci come dei valorosi guerrieri.
Dice inoltre che oltre a noi sono ospiti anche i vicini Jizerai, anche loro vittime degli stessi nemici.
La creatura è simile ai Jithianki ma si distingue con un netto portamento marziale. Si fa avanti in mezzo agli oltre 100 guerrieri riuniti nella sala.
Viene presentato come Dekatson. Arrivato vicino a noi, senza timore inizia a parlare con disprezzo e impazienza:
– C’è stato un evento inatteso. Il popolo degli Jitzerai ritira la sua offerta di alleanza.
Queste parole generano mormorii fra la folla, e il portavoce dei capoclan gli chiede una spiegazione.
– Tuttavia possiamo chiedervi un nuovo accordo. Non ci interessa più condurre queste scaramucce inutili. Qualcosa è cambiato: negli ultimi mesi abbiamo inviato in mano i nostri uomini alla ricerca di qualcosa che potesse salvare il nostro paese. Ma ieri, questo oggetto è comparso all’improvviso, e si trova nel vostro villaggio.
Il patto è questo: consegnateci quell’oggetto e ci schiereremo dalla vostra parte, prima di andarcene da questo mondo.
Dakmar richiama Dekatson prima che raggiunga l’uscita e gli chiede di che oggetto si tratta, perché non ne ha idea.
– Voi no, ma i vostri ospiti sicuramente sono collegati a quest’oggetto. La nostra proposta è aperta anche a loro.
Chiediamo qual è la loro aspettativa su quest’oggetto. Ci risponde che possediamo un’oggetto molto potente che è in grado di aprire i passaggi fra i piani.
Questo mondo sta per essere distrutto, c’è ancora poco tempo ma possiamo ancora salvarci rifugiandoci nel loro piano.
Se ci ostineremo a non collaborare con loro, questo mondo non sarà solo una trappola ma sarà proprio la tomba.
I capiclan non ci capiscono una mazza e chiedono a noi e al musogiallo di spiegare anche a loro quello di cui stiamo parlando.
Nel frattempo diciamo a Dekatson che noi siamo qui per impedire proprio che finisca il mondo.
I capiclan continuano a non capirci una mazza e ci chiedono con più risoluzione di spiegare di che cazzo stiamo parlando, perciò il druido fa un sunto dei nostri intenti.
Dekazzon esce e prende la parola Ragnar.
– io credo che l’intervento di questo ospite sia stato molto offensivo per questo Hundere.
Al che lo interrompre Gerdrunesson, che propone di ascoltare la proposta del muso giallo, minacciando velatamente di procurarsi l’oggetto con la forza.
Ragnar intercede ricordando che gli unici che possono sconfiggere i pirati siamo noi. Che perdere il nostro favore significherebbe la loro condanna a morte.
La situazione inizia a scaldarsi, fra quelli che propongono di ammazzarci per ottenere “l’oggetto” e qualcuno in nostra difesa. Ma alla fine le votazioni vergono per dare la priorità alla guerra contro i pirati, in linea con l’arringa di Ragnar.
Quando infine si rompono i ranghi della riunione i capi villaggio si recano nei loro accampamenti fuori del paese. I fuochi intorno al villaggio illuminano tende e accampamenti temporanei da cui risuonano musiche e schiamazzi di festa.
Anche nel villaggio ci sono tanti fuochi improvvisati attorno ai quali la gente festeggia tutta la notte. I miei compagni si fermano a ubriacarsi e trombare mentre io, esausta, mi reco alla nostra tenda.