31 EKAEAR
la realta va in mille pezzi.
ci ritroviamo in mezzo ad un villaggio, simile ai soliti di queste terre, case con pareti di carta,case di paglia, stradine fangose, ma sembra che sia in stato di abbandono.
sembra che non ci sia piu nessuno da tempo, e c’é un pessimo odore di decomposizione.
c’e’ solo il monaco, oltre a noi, ma vestito in maniera diversa:
ha un amratura da samurai, un elmo, e una gigantesca spada a due mani.
“sto iniziando a ricordare il mio vero io, ma sono confuso, sto ricordando cio’ che ero, mi chiamavano IL SANGUINARIO”,
mentre é pervaso e devastato da una serie di ricordi.
“stanno affiorando i pensieri, in contrasto con l’Asceta, chiamatemi l’Asceta Sanguinario”
i compagni si raccontano ció che é successo.
Noxus ricorda solo mesi e mesi di combattimento per la resistenza dei drow contro gli illithid.
cercando di salvare creature o uccidere illithid, ma alla fine mi ritrovo qui.
Alazon ha ucciso Leimandrelion, e’ stato in giro nelle terre degli elfi per uccidere i vari aspetti di Xarma, ma alla fine si ritrova qui.
é sparito tutto tranne l’Armatura d’ossa e cintura oni (+70 pf e -30% danni).
ASC: “queste terre non hanno piu’ nulla per me, verro’ con voi e uccidero’ per voi”
creano il rituale sul terreno, col loro sangue, per teleportarsi al laboratorio alchemico, usando le parole:
“Garraiatze mordo batik akatss – minirkari iperka eta iparizar”
si ritrovano ad un centinaio di metri dall’osservatorio astronomico
Il luogo e’ assurdamente diverso per l’orco, un po’ intontito segue gli altri.
entrano nel laboratorio, ed é esattamente come era stato lasciato.
la fata si mette all’opera per creare pozioni.
8 UZTANGIL
creano il rituale sul terreno, col loro sangue, per teleportarsi dove c’é l aspetto dell invocazione.
e veniamo trasportati su una scogliera sopra al mare.