Nella stanza principale tutti e 4 i dischi sono accesi. Ragnar raggiunge il perno sotto al Gazebo e lo inizia a girare in senso orario. Come la volta precedente, il perno ruota fino a indicare la colonna e si blocca. Nuovamente, sentiamo un rumore di catene che si sganciano e di pietra che scorre, mentre le colonne, come dei magli, si schiantano contemporaneamente contro la colonna con una forza terribile.
Un’enorme pioggia di blocchi di ghiaccio, schegge, stalattiti e detriti vola in ogni direzione.
Dai resti di quella che era una colonna di ghiaccio prorompe una potentissima cascata, con attorno 4 pennacchi di vapore dove le colonne toccano l’acqua. Sotto alla cascata si intravede un’enorme spada con la lama puntata verso il basso. Ai lati della spada ci sono delle aperture, come se fosse cava e si potesse entrare dentro.

Quando tutto ciò si è assestato si aprono le porte dei gorillaz, ma senza indugio ci fiondiamo nelle aperture della spada. Troviamo delle scale che portano in basso in una sala dove 4 colonne reggono il soffitto ed al cui centro c’è un altra colonnina che fa da perno.

Girando il perno la spada si leva verso l’alto, portando la stanza col perno allo scoperto, allo stesso livello dei gorillaz. Si scatena una guerra per evitare di essere stritolati dai due mostri.
Il tempo passa, e iniziamo a temere che le colonne si resettino rigenerando la colonna di ghiaccio. Il druido riesce ad accecare il gorilla maschio mentre io avevo già bloccato la femmina con una mano stritolante, così riusciamo a liberarci dei bestioni per risalire velocemente con tutta la spada gigante.