22 di Maatera Anno 413
Presa la pietra, la statua del cane inizia a sprofondare di nuovo sottoterra, trascinando con sé parte dei rovi. Con il medaglione rientriamo a Crihn e ci dirigiamo a fare rapporto al samaritano. Si dimostra molto soddisfatto dei risultati, e ne approfittiamo per chiedere delle sorti di Yara. Al momento, un gruppo di nani è stato inviato alla sua ricerca, e chiediamo di poterli raggiungere. Questo però dovrà aspettare l’indomani, e ne approfittiamo per andare a godere del riposo dei giusti, terrorizzando i nostri compagni di caserma quando nel pieno della notte una grossa luce di LEVEL UP! inonda la caserma.
23 di Maatera Anno 413
Al mattino, il samaritano ci informa che Sua Maestà Fumogrigio ha richiesto la nostra presenza. Ci concediamo una mezza giornata di relax alle Terme di Martois per renderci presentabili. Veniamo accolti dai proprietari, una coppia di nani di nome Durinuk Fontecalda e Mavot Sorgentepulita; Minerva fa la signora con una saletta privata e massaggiatrice. Finito il relax, ci prepariamo per presentarci a corte, tutti in uniforme tranne Minerva che invece ha un completino che addosso a chiunque altro sarebbe sembrato una dichiarazione di guerra. La corte è prevalentemente umana, sebbene anche degli elfi, alcuni nani ed addirittura un orco ne facciano parte.
Il samaritano ci guida attraverso alcuni corridoi fino ad una sala laterale dove sua maestà ci attende. Quando ci chiede di presentarci, orgogliosamente sfoggiamo il nostro nome, Gli occhi di Cerbero. Sua maestà tuttavia è solo interessati ai nostri nomi propri, rendendo questo momento blandamente imbarazzante per tutti. Mentre parla con noi, la regina giochicchia con degli oggetti che le vengono portati da un servitore – ne sceglie uno, ad esempio una piccola scatoletta d’argento o un pugnale, lo sfiora più volte con le dita quasi a risolvere un gioco di incastri, e lo lancia in un angolo della stanza. Ci spiega che ciò che abbiamo trovato è una reliquia del passato, un dono che gli antichi dèi avevano fatto agli umani: una delle pietre di Ilun. Facciamo molte domande, alcune delle quali sembrano non piacere troppo alla regina, specie quando chiediamo se Crihn ha già altre di queste reliquie. Scopriamo che ciascuna divinità aveva lasciato un dono ai mortali, come la corona di Arin che può riportare in vita le persone che lo desiderano. Ormai però tutte queste reliquie sono andate perse nelle guerre che furono. Quando le chiediamo quindi perchè sono così importanti, ci risponde che sebbene gli déi siano ormai morti ed i loro doni hanno perso potere, restano comunque oggetti che mantengono comunque le loro potenzialità. “Se le guerre del passato ci hanno insegnato qualcosa – dice la regina – è che gli déi possono morire”. Deckard chiede se quindi è questo lo scopo di Crihn, recuperare le reliquie per uccidere i terrori. La regina Fumogrigio tuttavia dà una risposta fumosa, dicendo che lo scopo di Crihn è essere un faro di speranza per l’umanità.
Alla fine del colloquio, sua Maestà riflette sulla necessità di trovare questi oggetti e su come mai finora non siano ancora emersi. Chiama quindi Balenkot, la guardia che ci ha fatto entrare, e gli ordina di convocare a palazzo Nyantsil ed il Mago del sangue reale per un colloquio. Veniamo quindi congedati tutti tranne Weiss e Shivan, ai quali la regina ordina di restare.