E da Amalurra nacquero le creature che popolano la terra feconda, i mari infiniti, i cieli superni e gli inferi abissali. Le bestie, i pesci e gli esseri mortali sono amati da Amalurra, poiché ella è la madre di tutti e tutti sono figli suoi. Ma ad ogni creatura Arin ha fatto dono di libero arbitrio, sicché ciascuno può scegliere a chi votare la propria anima. Così gli umani sono devoti ad Arin e a Langil, i nani ad Iskar e ad Erementar, gli elfi ad Amalurra e a Xarma, gli orchi ad Iskar e ad Ilun.
Ricorda, fratello.
Nei tempi che furono, noi elfi vivevamo nella grazia di Amalurra e ad essa dedicavamo la nostra esistenza, prima e dopo il grande passo. Allora non forgiavamo metalli, né costruivamo mura, né tessevamo abiti o accendevamo fuochi, ma vivevamo sulla terra parlando con le bestie e gli alberi fratelli. Quando gli umani sorsero dal fango, portando la lordura della guerra e dell’assassinio tra le foreste vergini, piangemmo. E gli dèi ci udirono e ci diedero il potere per scacciare il male dalle nostre terre. Fu allora che scoprimmo le fucine di Erementar e l’urgenza di Iskar, ma sopra e anzitutto la grazia di Xarma.
Fratello, ricorda.
Con il dono della magia, scacciammo i barbari dalle nostre terre. Con il dono della magia, salvammo le nostre terre dalla scure del boscaiolo e dall’arco del cacciatore. Con il dono della magia, costruimmo il nostro impero, baluardo contro le forze oscure di Iskar ed Ilun. Fu allora che accettammo Xarma nei nostri cuori, sigillando il patto che ancora oggi protegge le nostre terre e le nostre genti.
Ascolta, fratello.
Amalurra non leverà mai la mano contro uno dei suoi figli, perché tutti gli sono cari allo stesso modo. Ma Xarma ci ha benedetto sopra ogni altra razza nel creato, e fra tutti gli esseri viventi non ve n’è altro che sia legato a Xarma come gli elfi lo sono oggi. Xarma riverbera in noi e la nostra esistenza appartiene a Xarma quanto ad Amalurra; di entrambe siamo figli, poichè Amalurra ci dà la vita, ma l’età della ragione è consacrata a Xarma.
Fratello, ascolta.
Quando i tuoi figli compiranno cent’anni, li porterai all’Ellemellerìn perché dall’abbraccio amorevole di Amalurra possano essere consacrati nella gloria di Xarma. Sino al compimento dei primi cento anni, li educherai nel migliore dei modi, e pur vedendo Xarma nei loro occhi gli insegnerai a rispettare Amalurra, perché tale è la retta via. Con l’Ellemellerìn, la protezione dell’amorevole madre cederà il posto al potere della madre severa, perché l’impero possa trovare sempre il potere per difendersi da chi vorrebbe portare il regno di Ilun e di Iskar in queste terre.