Andiamo al catasto per cercare qualche valida pista. Si trova vicino la biblioteca.
Il sistema di archiviazione delle proprietà è molto complesso.
Deckard si rende conto che non si può andare a casaccio, è difficile associare lotto a proprietari.
L’archivista non è neanche d’aiuto, e quindi ce ne andiamo via, e ci muoviamo verso la tintoria.
Arrivati, andiamo al piano di sopra, dove troviamo il sovrintendente che parla con l’elfo, mentre esaminavano un pezzo di tessuto.
Ortos ci chiede se abbiamo parlato con Finlei. Gli facciamo vedere la stoffa trovata da Fennis e dice che l’hanno lavorata loro, va a prendere un libro, trova l’ordine, ma non c’è il nome dell’acquirente, però c’è scritto che andava consegnato ad un magazzino e non ad una sartoria. L’ordine è di 9 mesi fa e consegnato 8 mesi fa.
Ci fornisce il codice catastale di questa attività.
è pomeriggio (circa le 4) e torniamo nella zona dei magazzini. Troviamo il magazzino famoso, controlliamo attorno se c’è qualcosa di strano, mentre il bardo ascolta sulla porta se ci sono rumori dentro.
Xyr scassina la porta, riuscendoci al volo. Dentro ci sono pile di casse accatastate a caso.
Controllando il pavimento sembra ci sia un via vai di persone, ma le casse sono impolverate e piene di ragnatele.
Provo a seguire le orme più recenti e più agglomerate e sembra che vadano in mezzo alle casse.
Si fermano davanti delle casse più pulite delle altre e sono piene di sassi e paglia. Cercando più a fondo non c’è altro.
Cercando di spostare la cassa, scivola facilmente, come se avesse un perno, rivelando una striscia nel pavimento e sotto di essa una botola.
Apro la botola e scendo a controllare nel buio. segue Minerva che tiene per mano Deckard.
Arrivato in fondo, qualcuno cerca di colpire Martok, che si ritrova addosso Fennis che si pugnala da solo. D’istinto lo colpisce con un pugno e viene scaraventato malamente a muro.
Minerva riesce a curarlo prima che rischi di morire.
Siamo in un ampio sotterraneo, è una sala grande, o più, del magazzino, con un podio di legno, e numerose panche, disposte a semicerchio davanti al palchetto.
Ci sono anche due porte, una sx e una a dx del palco.
Fennis non vuole parlare: “non parlerò mai! non vincerete mai!”
Ci sono numerose lanterne e torce alle pareti, sul legno del palco c’è dipinto uno scudo.
Xyr va nella porta a sx e trova due grosse gabbie di metallo, una specie di ceppo sporco di sangue, delle catene fissate a muro e svariate macchie di sangue.
Deckard apre la porta a dx, e trova una stanza più piccola con una sorta di appendi abiti e un’altra porta chiusa, che viene scassinata da Xyr. Dietro c’è un corridoio, che termina con una scaletta che va verso l’alto, e più su una specie di tombino. Sollevandolo il bardo si ritrova in strada, sul retro del magazzino.
Imbavagliato e incappucciato, Martok se lo carica sulle spalle, a mo di capretto, e lo portiamo al Samaritano.
Xyr cerca Kurfak Pancia Dura e gli chiede di tenere d’occhio il magazzino.
Col fagotto sulle spalle, attraversiamo la città, tra le occhiate stupite della gente. Ad ogni le guardie alla porta ci contestano il prigioniero, ma riusciamo ad arrivare all’ultima, facendoci annunciare al Samaritano alla caserma centrale.
Giunti al suo cospetto, gli facciamo rapporto, nella stanza delle riunioni. Deckard racconta del complotto dei suprematisti umani, del luogo delle riunioni, di dama Helma, il drappello. Togliamo il cappuccio, dando sollievo al Samaritano, che si aspettava qualche maestro.
Riveliamo il servo di Merkin, e poi viene portato nelle galere. Ci parla dei “Protettori”, ed effettivamente usano uno scudo come simbolo.
Gli raccontiamo che dama Helma forse ne faceva parte e forse è stata uccisa forse perchè ne voleva uscire, o forse altro. Parliamo dei nostri dubbi sul quadro fatto da Vessa per la madre, che è il secondo oggetto distrutto, oltre la pozione di guarigione, nella fornace, e lui ci permetterà di parlarle privatamente.
Il Smaritano troverà il modo di far parlare Fennis.
Xyr va da Kurfak, che lo informa che un paio di tizi vestiti di scuro, 20 minuti fa, sono entrati dentro il magazzino. Passa il tempo, ma non si avvicina più nessuno.
In serata, verso le 22, arrivano 8 guardie della corona, che entrano e si occupano del magazzino.
Gli Occhi di Cerbero si riunisce alla solita taverna nanica, La Caverna. Spendiamo ben 1 MO e 5 MA, ma passiamo una serata gradevole e rumorosa, Pancia Dura è anche meno filosofico di Umilgor, ma è di compagnia.

EKAEAR
La mattina veniamo svegliati con l’ordine di andare dal Samaritano, che, una volta arrivati, ci offre la colazione.
Ci informa che Fennis ha confessato l’omicidio. Si è arrampicato alla finestra e ha ucciso dama Helma nel sonno, rubando della refurtiva. Ma non corrisponde con le prove trovate dagli Occhi di Cerbero.
Ha detto che dama Helma è stata uccisa perchè voleva uscire dalla setta smascherarla, dato che poi si era unita ad una tiefling. Ma anche questo sembra non corrispondere alla verità.
A quanto pare la setta si riunisce in modalità anonima, ma dai dati del magazzino si può risalire ai flussi di denaro.
Il Samaritano ha richiesto un incontro privato con Vessa, accompagnata dal padre, per risolvere la questione del quadro; arriverà tra circa un’ora. La famiglia di dama Helma ha espresso gratitudine per la risoluzione del caso.
Xyr suggerisce di usare la necromanzia per parlare con l’anima della dama, ma il Samaritano lo vieta, dato che Kernoleous potrebbe usare la situazione per catapultarsi sulla città.

Il Samaritano parla del rapporto delle carte naniche recuperate, è una sorta di bolle di consegna con dei luoghi. Si tratta di un’isola sul Ponte, e ci vorrebbe mandare ad indagare quanto prima, appena chiudiamo del tutto le indagini sull’omicidio.