10 di Ekaear
Siamo alla notte prima dell’eclissi.
Shivan ci informa che ha scoperto che la chiusura della città è solo un diversivo, e ci sono voci secondo cui la regina incontrerà nel cimitero uno dei Terrori durante l’eclissi. Non solo, ma secondo questa fonte – Barvolm Zai – la regina è infatti alleata con uno dei Terrori. Ci è stato offerto di assistere all’incontro da un punto non visto, tuttavia nessuno del gruppo è convinto tranne il draconico, ma decidiamo comunque di stare al gioco e di dividerci con l’intento di tenere d’occhio questa situazione. Martok e Xyr andranno con Shivan, mentre gli altri copriranno il turno di guardia, facendosi vedere per sviare i sospetti. Vista la poca fiducia nell’evento, mettiamo in piedi un sistema per comunicare a distanza con le pietre magiche di Xyr. La notte sembra passare tranquilla, mentre tutti gli abitanti delle zone esterne alle mura vengono fatti entrare all’interno della città per la notte. Le strade sembrano brulicare di vita, con luci, fuochi e carretti di cibo ovunque.
La mattina successiva, veniamo svegliati e convocati da Siguard al cancello di Sud Ovest, da lì veniamo scortati da alcune guardie in armatura d’ossa fino alla sala del trono, dove la regina Fumogrigio ci attende in abiti da corte. Ci informa che saremo la sua guardia personale, e ci guida attraverso le sale fino a giungere alla sala del ponte. Lungo la strada veniamo anche raggiunti da Olvi Mantonero, maestra della scuola di Necromanzia. Una volta attraversato il ponte, ci ritroviamo proprio nel cimitero al di fuori di Crihn. Il momento dell’eclissi è ancora lontano, e la regina trascorre il tempo girando tra le tombe, offrendo preghiere ai caduti. Olvi non sembra molto sicura della nostra presenza; Fumogrigio ci chiama al suo cospetto e ci chiede di confermare il nostro desiderio di sconfiggere i Terrori, e che non ci fidiamo di essi. Soddisfatta, quando l’eclissi si avvicina al suo momento più buio ci fa schierare, ordinandoci di non intervenire per alcun motivo. Olvi Mantonero, normalmente non molto aggraziata nei movimenti, inizia una danza con movimenti fluidi, che sembrano accogliere e chiamare a sé qualcosa, mentre recita a bassa voce delle parole arcane che non riusciamo a distinguere. Quando tutto è ormai buio, veniamo investiti da una ondata di gelo, e Minerva percepisce chiaramente una presenza malvagia. L’ombra si addensa, prendendo la forma di una gigantesca creatura, un verme dal quale spuntano delle ossa ormai mummificate dai secoli, con una maschera di cuio che copre quello che un tempo era il volto. Ciò che resta del corpo è coperto da una tunica nera, e porta agganciata una lunga falce. Olvi si prostra davanti alla creatura, mentre Fumogrigio si avvicina con fare regale. Lo scheletro afferra la sua falce e la avvicina alla gola della regina. Restiamo all’erta, ma non osiamo contravvenire agli ordini che ci sono stati dati. Quando lo scheletro continua a muovere la falce, fino a toccare il collo della regina, non facciamo in tempo a preoccuparci che un fortissimo schiocco riempie l’aria, e la falce cade in frantumi ai piedi della regina.
Fumogrigio estrae dalla tunica la pietra che avevamo recuperato dalle rovine del tempio di Ilun, e la porge alla larva. Questa prova ad afferrarla, ma la fa cadere quasi subito, agitandosi scompostamente. Fumogrigio raccoglie la pietra e la solleva, mentre con l’altra mano indica Olvi Mantonero, che resta inginocchiata in posizione di supplica. Tutto resta assolutamente immobile per alcuni minuti, fino a quando la larva estrae dalla tunica una enorme fascia di cuoio con incastonate sei pietre, del tutto simili a quella che abbiamo trovato, e la porge ad Olvi.
Riconosciamo subito la reliquia di Ilun. Secondo la leggenda, le sette pietre sono la chiave per il predominio di Ilun su tutti gli déi.
In pochi istanti, la creatura svanisce nell’ombra, mentre il sole sembra iniziare a riapparire. Potrebbe sembrare tutto solo un ricordo, se non fosse la maestra di necromanzia in piedi, che offre la cintura del Dio dell’oscurità alla regina.