Torniamo dall’ennesima missione. Deckard si reca in biblioteca dove scopre che il padre di Ortize era probabilmente un diavolo di Iskar e non un demone. Minerva si reca dall’abromavicius per consegnarli del sangue di demone. L’abromavicius pare apprezzare e le dice di tornare dopo qualche giorno per sapere quali pozioni sarà riuscito a creare. Martok si reca in giro per la città nel tentativo di rendere ‘utilizzabile’ il teschio di Shivan (ancora mi sfugge come). Omerov si aggira per la città, poiché ancora non ne è pratico. Io
mi reco come al solito al tempio di Arin a dare una mano come posso.
Passiamo in caserma per avvertire il Samaritano della perdita di Shivan, dove ci dicono però che non è presente da e non si sa dove sia.
Ci rincontriamo in taverna, quando Deckard ci dice del padre di Ortize, Weiss approfitta per riassume la storia di come sono nati i demoni:
“Le divinità diedero vita dal proprio potere a dei propri servitori. Questi nel linguaggio comune han preso il nome di angeli per quelli generati da Arin e diavoli per quelli da Ilun e Iskar (ad esempio). La loro caratteristica era di essere estremamente legati ai loro padroni e quindi non infrangevano mai le loro promesse. Dopo un lungo ed imprecisato tempo alcuni diavoli decisero di ribellarsi ai loro padroni: furono corrotti nell’aspetto e nell’animo diventando demoni. Pertanto sono creature estremamente caotiche ed inaffidabili”
Qui finisce la spiegazione di Weiss, ma in seguito apprenderemo dall’abromavicius che durante la scomparsa degli dei, i diavoli che erano presenti sul piano materiale son sopravvissuti. Quando i nuovi dei hanno combattuto i vecchi dei, i diavoli ovviamente si son schierati dalla parte dei loro padroni. Tuttavia con la sconfitta degli antichi, quelli sopravvissuti han dovuto rinnegare il loro sangue per non essere uccisi, il cosiddetto SECONDO TRADIMENTO.
Tornati tutti in locanda, scopriamo anche perché Xyr, non si era mai mosso da lì, stava componendo un’ode per Shivan. Tuttavia Xyr non ne è ancora soddisfatto, dice che deve ancora migliorarla. Quindi preferisco non trascrivere una versione ancora non definitiva seppur ricca di emozioni.
Decidiamo di andare a comprare dell’armamento magico prima di tornare in caserma. Arriviamo e ci viene fornito il seguente prezziario:
- Spade +1 150 mo
- Scudi +1 200 mo
- Amuleti +3 CA 300 mo
- Cintura dei giganti (+2 cos) 700 mo
- Guanti del potere orchesco (+2 for) 700 mo
- Cappuccio del gufo (+2 int) 700 mo
- Orecchini dell’elfo (+2 car) 700 mo
Nulla per incrementare Saggezza e Destrezza
Minerva compra un amuleto per migliorare la sua difesa, Martok compra una cintura della costituzione nanica… indebitandosi con tutti noi per gli anni avvenire!
Omerov ci dice che la sera si svolgerà una manifestazione contro la regina. Minerva decide di andare a vestirsi da Lady Oscar ed ergersi a paladina della regina. Anche Gaven e Dondon stanno discutendo se sia giusto intervenire o usare un basso profilo, visto anche l’importante missione in ballo che ha richiesto mesi di preparazione. Xyr e Omerov da una parte e Weiss da un’altra, decidono di recarsi al castello per cercare di capire come si svolgerà la manifestazione. Martok e Deckard restano in locanda. Minerva e Dondon
decidono di andare a bere nella taverna vicina ed agire sotto l’effetto dell’alcol. Da qui in poi gli avvenimenti della notte iniziano ad essere confusi: sarà difficile seguire un ordine temporale (per non parlare di un ordine logico, anche perché credo che quello non ci sia mai stato).
In città c’è un fiume di persone diretta al castello: le persone (praticamente quasi solo umani) sono divise nelle tipiche tipologie presenti a questo tipo di manifestazioni: quelli che son lì per mangiare, quelli che son lì per manifestare pacificamente e quelli che son lì per generare caos e problemi. È anche chiaro che fra la folla vi era un gran numero di protettori che aizzava la massa. Quando ormai si era fatta notte fonda e quasi tutte le persone si erano radunate davanti al castello, Nevin di Medirra con una voce tonante, chiaramente amplificata magicamente, ordina alla folla di disperdersi e che quello era ritenuto un atto contro la Regina.
Tuttavia non sortisce alcun effetto sulla folla. Dopo che si erano radunate un gran numero di guardie a difesa del castello, Nevin parla di nuovo dicendo che quello sarebbe stato l’ultimo avvertimento. A questo punto io Xyr e Omerov (e molti altri, ma non tutti) decidiamo di allontanarci. In seguito scopriremo che la manifestazione sarebbe terminata con un violento scontro fra guardie e cittadini con morti e feriti.
Nel frattempo Minerva e Dondon bevono scambiandosi opinioni politiche alterate dalla quantità alcolica che aumenta nei loro corpi: sono pronte a procurar battaglia (soprattutto Minerva in verità), ma per fortuna l’interno di Bafomoro le fa desistere. Tuttavia, tornate a bere, Dondon rivela a Minerva a che il samaritano è stato arrestato con l’accusa di tradimento e che se quest’accusa venisse confermata sarebbe stato condannato a morte. Ora sondare i ragionamenti di Minerva da sobria è complicato, immaginatevi da ubriaca… corre da Gaven urlando che il samaritano sarebbe stato ucciso l’indomani mattina. Gaven,
interrompendo un’importante riunione con Freezald e Ponzan sulla missione finale e soprattutto non capendo bene il delirio di Minerva, manda tutti a letto (anche se credo li volesse mandare altrove) e dice che se ne occuperà lui. Subito dopo rientriamo tutti alla locanda (Gaven ci aveva detto che sarebbe stato meglio non dormire in caserma quella notte, ed ora capiamo il perché).
Il mattino seguente (ovvero dopo pochissime ore di sonno), ci riuniamo per partire alla ricerca di Benramid. Xyr interpreterà un mercante, avremo 1500 MO e due sacchi di stoffe preziose. Dovremo viaggiare fra Drolline e Kaisperios. Gaven ci dice di non preoccupar, sarà Benramid a trovare noi probabilmente.
Aggiunge che per portarlo a Crynn possiamo offrirgli qualsiasi cosa… sua mamma compresa! Arriviamo al portale e le guardie, insolitamente in tensione ci chiedono chi ha autorizzato quel viaggio. Martok prontamente risponde Gaven! Dopo aver ricevuto cinque occhiate torve dai suoi compagni, aggiunge con serietà che definirei miracolosa (altri termini sarebbero scurrili) che Gaven è il nome orchesco con cui chiama la regina… Sempre riferendoci a quel ‘miracoloso, ci fanno passare.
Atterriamo sui nostri ormai callosi fondoschiena su una placida collinetta, se non fosse che ad ovest da noi vediamo alzarsi del fumo nero, probabilmente dovuto ad un incendio.