Non avendo molte alternative, decidiamo di risalire per uno dei due tunnel sul soffitto. Riusciamo a salire abbastanza agevolmente. Una volta emersi ci dirigiamo verso la grossa apertura sulla parte superiore dell’antro; procediamo tutti abbastanza silenziosamente, ad eccezione di Minerva, che quando si muove sembra che perfino le suo ossa facciano rumore! Martock con le sue ormai doti di scalatore inizia a risalire, io lo seguo sotto forma gassosa, poi Xyr e poi gli altri a seguire. Il tunnel è abbastanza agevole da salire, il tragitto è intervallato periodicamente da membrane, apribili con relativa facilità. Alla fine Martock si trova davanti a quella che non è più una membrana, ma una specie di bocca i cui denti aguzzi si intrecciano formando una grata impenetrabile. Tuttavia io approfittando della mia forma gassosa, riesco a passarci attraverso. Mi trovo davanti ad una situazione abbastanza agghiacciante: il soffitto della sala è occupato da un enorme addome chitinoso, dal quale pendono dodici lunghe zampe che dall’alto penzolano fino al terreno. Infine dall’addome spunta un sinistro pungiglione. il mezzorco decide di provare a forzare la ‘bocca dentata’. Più per sfortuna che per incapacità, nel momento in cui stava per riuscirci, la bocca si richiude come una tagliola, tranciandoli di netto il braccio. Io immediatamente ritorno nella cavità e riacquisita la mia forma, uso i miei poteri divini per tamponargli almeno la ferita e calmargli il dolore. Nel frattempo ci raggiunge Xyr. Siamo in una situazione di stasi: dal basso iniziamo a sentire un ronzio famigliare di demoni, dall’alto ci piovono in testa, prima il braccio di Martock imbozzolato con un uovo legato ad esso e poi una mezza carcassa di cervo che ha subito lo stesso trattamento. A questo punto Xyr decide di stimolare ‘le gengive della bocca’ con delle fiamme: come da lui previsto, la bocca si apre dal dolore, solo che i denti aperti rendono difficoltosa la scalata…