Le Lacrime di Xarma

Medici in prima linea

Ci siamo riuniti ed abbiamo sbloccato le scale che vanno verso il basso.

Xyr cerca di convincere il gruppo a riposare, ma gli altri s’incaponiscono nello scendere subito e quindi si va. Scendiamo fino all’imbocco di un corridoio di pietra, la cui parete di sinistra è dello stesso materiale giallo opaco traslucido che abbiamo trovato ai piani superiori.

Mentre Weiss analizza questo nuovo luogo in cerca di fonti magiche, prendo il braccio morto di Martok e ne estraggo la bestiolina imbozzolata. Apro con un pugnale la membrana e l’insetto si fionda su di me. Riesco ad afferrarlo e lo spiaccico. La creatura ha lasciato brutte lacerazioni sul braccio, e si è nutrito della carne.

Mi consulto con il resto del gruppo e conveniamo di aspettare ancora un po’ per estrarre l’insetto dalla pancia di Xyr, perché sembra più piccolo e poi l’operazione è molto rischiosa e può causare una brutta infezione.

Weiss ed Oremov intravedono dall’altra parte dell’ambra un gruppo di persone che sembriamo noi, che combattono con qualcosa di indefinito. Pensiamo che sia meglio tornare su e riposare ma le scale che dovrebbero salire ora scendono verso il basso. Le scendiamo e torniamo nello stesso punto, Oremov vede di nuovo la stessa scena.

In un momento di stallo Xyr prende la malsana decisione di sottoporsi all’operazione. Così mi preparo psicologicamente, passo il pugnale di Oremov su una fiamma, e inizio ad incidere la ferita del bardo, che stoico resiste al dolore. Cerco di aprire il bozzolo dell’insetto ma sembra che qualcosa vada storto, Xyr sviene e inizia a spruzzare sangue dal taglio. Mi consulto con Weiss e decidiamo di procedere fino al limite della vita del nostro compagno, estrarre comunque la bestia e poi salvarlo con un incantesimo di Cura ferite. Riesco davvero a recuperare l’insetto fra gli ultimi fiotti di sangue di Xyr. Riusciamo a salvarlo per un pelo.

Dopo aver spappolato anche il feto di Xyr, svengo anche io dalla stanchezza e mi riposo.

Quando ci risvegliamo dal breve riposo ci sentiamo un po’ ristorati (anche Xyr riesce un po’ a camminare) e ci rimettiamo in cammino nel corridoio, che prosegue fino ad un muro e gira attorno alla parete d’ambra. Vediamo tre statue vagamente umanoidi, fatte d’ambra, più grosse di un umano, che stanno in mezzo al corridoio. Martok nemmeno ci pensa un secondo e si lancia in carica sfoderando un pugno sulla testa della prima statua che incontra, notando che la parte superiore del costrutto è solido, ma la parte inferiore invece è fluida.

La statua si gira e lo fronteggia.

Mi avvicino anche io e dopo aver sferzato un attacco, la mia scimitarra rimane incastrata nell’ambra viscosa. Cerco di sfilare l’arma ma vengo inglobata all’interno della statua, ricordandomi la nostra prima avventura assieme, quando sono finita dentro ad un cubo gelatinoso. La superficie della statua si cristallizza completamente tenendomi imprigionata all’interno e la mia stessa sorte la subiscono Martok e Xyr. Rimangono Weiss e Omerov che dall’esterno continuano ad attaccare le statue di cristallo.

Tocca ad Omerov.

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