Siamo ancora sul bordo del baratro di un profondo pozzo, e il pipistrello di Deckard ritorna. In lontananza, sulla circonferenza del pozzo, vediamo dei tunnel, ma non possiamo raggiungerli per via dei muri ghiacciati. I tunnel sono tre e stiamo valutando come arrivarci, e, soprattutto, portare Umilgor da quella parte per trovare la vena che ci porta nella giusta direzione. Weiss casta Volare su Martok e Deckard, che si accingono a portare i compagni verso i tunnel, dall’altra parte del pozzo. Martok lascia Umilgor e Deckard porta Minerva, nel tunnel piu’ lontano a destra. Il navo controlla se c’e’ la vena e Minerva fa da guardia. M&D rifanno un giro portando Xyr e Oremov. Martok fa un ultimo giro con Weiss. Oremov prova a castare un falo’ per scioglieri il ghiaccio, ma e’ inutile in quanto subito dopo si righiaccia il pavimento.
Dopo 10 minuti Umilgor conferma che e’ il tunnel sbagliato. Alche’ punta i suoi scarponi a terra e prova a muoversi sul bordo verso il tunnel piu’ vicino. Nel punto in cui Oremov aveva provato a fare un falo’, il nano scivola, ma con uno scatto acrobatico riesce ad aggrapparsi e a ritirarsi su. Cerca nei vari tunnel, e alla fine la vena la trova nel tunnel in alto. Proviamo a muoverci per raggiungere il nano, senza che nessuno caschi di sotto.
Il tunnel prosegue dritto nella roccia, dove troviamo Umilgor che ha spaccato qua e la, trovando la polverina farinosa che stiamo cercando. Ogni tanto controlla per verificare la direzione, e, anzi, la vena si allarga. In lontananza si sente una specie di vibrazione nella roccia, e, avanzando, si capisce che c’e’ qualcuno che scava. Umilgor ci avverte della possibile presenza, sia di minatori, che di sentinelle. Oremov va avanti silenziosamente per capire meglio la situazione. Il “ding ding” riecheggia, ma dopo vari minuti non arriva da nessuna parte o non scruta nulla o nessuno; quindi torna indietro, avvertendoci. Umilgor ci rende noto che i suoni in queste caverne si propagano anche per chilometri, spesso si sentono discorsi a grandi distanze, quindi meglio procedere con cautela. Camminiamo per svariato tempo, e il tunnel si restringe, ma la vena si allarga sempre piu’, fino a circondarci. Piu’ si restringe il tunnel e piu’ il tintinnio si sente piu’ forte.
Ci chiniamo e procediamo fino a che il tunnel non diventa quasi claustrofobico. Oremov procede fino a che non trovia la fine e vede una immensa cava circolare, c’e’ una volta da cui scendono dei grandi cristalli che illuminano tutto l’ambiente. Ci sono dozzine di piccole figure (duergar) che lavorano nei vari livelli; ci sono anche delle figure piu’ grandi, sia troll che draconici (la maggior parte senza ali). Torna indietro e ci informa. Umilgor va a dare un’occhiata di persona. Quando torna ci dice della difficile situazione di affollamento e che ha notato i sette cristalli, che sono stati installati dai duergar apposta, non sono di questa cava. Secondo Umilgor dovremmo attaccare alla cieca e fare una strage, o almeno provarci. Minerva va a controllare la situazione e cerca di farsi un’idea di una possibile strategia di attacco. Ilavoratori sono divisi in squadre miste di un paio di duergar o umanoidi, un troll e due draconici. I troll trasportano i materiali nei carrelli, e ci sono diversi capanni in giro. Ci sono 4 squadre da 4/5 individui per livello, su 6 livelli, con almeno un troll a squadra. Stiamo cercando di trovare una possibile strategia di attacco valida, e ci dilunghiamo per diversi minuti.
Martok, Oremov e Umilgor provano a fare il giro dall’altro tunnel con la vena, per capire dove puo’ portare. Riusciamo ad arrivare indenni, e sembra che vada in direzione della cava. Oremov va avanti silenziosamente, e dopo un po’ incrocia un bivio e vede un binario che gira in un corridoio. Sente un cigolio che sembra essere un carrello che sta avanzando. Oremov cerca di nascondersi al meglio in una parete. Un draconico blu stava spingendo il carrello. Appena passa e si inoltra nel tunnel, Oremov torna e ci racconta.
Xir scruta di nuovo, ogni gruppo di lavoratori è composto da almeno un troll, un duergar, un draconico, e in alcuni casi, o un umano o un mezz’uomo.