Dopo il rientro in città dalla falsa torre di Igarle, la regina ci aveva convocato per spiegarci il piano e la decisione che aveva portato ad usarci da esca, scusandosi per l’inganno. Ci aveva anche anticipato che saremmo dovuti partire al più presto, perché ci attendevano due compiti al di fuori della rosa delle valli – trovare il punto in cui lei ripristinerà il sigillo arcano delle valli, e recuperare un oggetto che le servirà a completare il sigillo.
Inoltre, ci è richiesto di partecipare alla riunione dove verrà presentato il nuovo consiglio della città che avverrà tra 3 giorni, il 30 di Neguneri.
28 Neguneri
La mattina dopo, veniamo svegliati all’alba dalla gallina di Minerva, tuttavia nessuno viene a chiamarci per la partenza. Al magazzino dell’armeria, troviamo Savy Kollapostropho, un uomo dai modi gentili che però ci dice che non risulta alcuna missione per noi negli archivi. Ci rechiamo al ponte prismatico e i soldati di guardia ci confermano che sebbene una coordinata arcana fosse stata ricevuta, l’autorizzazione finale non era mai giunta. La cosa ci sembra piuttosto strana, e decidiamo di cercare Folmer Vazzana per approfondire la situazione. Il capo dell’artiglio offre a tutti del the e dei pasticcini alla marmellata, oltre a far recapitare una pozione per curare l’improvvisa carenza di lieviti di Martok, la famosa birra dei campioni delle 7 del mattino. A quanto pare, il capitano Vazzana non è a conoscenza di ciò che è accaduto davvero relativamente alla distruzione della corona nera, né della missione che avremmo dovuto intraprendere fuori dalla città e decide quindi di chiedere udienza alla regina per chiarire come mai lui non sia stato informato. Andiamo tutti negli appartamenti di Fumogrigio, che ci concede udienza e la troviamo vestita con un abito elegante, truccata e con vari gioielli – molto più di quanto non la abbiamo mai vista. La regina sembra dare molto poco peso alle richieste di Vazzana e non sembra neanche ricordare la missione o la sua urgenza, dicendo che gli Occhi del Cerbero possono serenamente andare e riposarsi per alcuni giorni – dopodiché ci congeda.
L’atteggiamento della regina ci lascia molto straniti visto che non aveva mai messo in secondo piano o dimenticato una missione. Mentre discutiamo sul da farsi, Xyr decidi di andare a dormire, ed Oremov prova a lanciare un incantesimo per testare i sistemi di difesa del castello, riuscendo miseramente e venendo sbeffeggiato da Minerva. Pochi minuti dopo, un mago seguito da due guardie dell’artiglio arrivano per controllare cosa sia accaduto. Oremov spiega di aver lanciato un incantesimo come riflesso durante un combattimento di addestramento, e gli viene chiesto di seguirli per trattenere e raccogliere una deposizione sull’accaduto, e Minerva viene offerta come testimone. La descrizione di Oremov però non viene esattamente rinforzata da Minerva che prova a far finta di firmare con un cuoricino, e finisce col defilarsi chiamando Xyr a fare da testimone. Il bardo, con ancora i segni del cusino sul viso e un po’ di bavetta alla bocca scende a firmare, lasciando le guardie piuttosto confuse da tutta la scena.
Ci rechiamo per pranzo alla Taverna del teschio del drago. I prezzi sono chiaramente aumentati e le porzioni più piccole, probabilmente come effetto della scarsità di cibo che inizia a farsi strada nel quotidiano. Appena finito di mangiare, però, Weiss nota un certo vociare che proviene dall’esterno. Effettivamente, un gruppo di persone si è formato per strada alla vista di un arcobaleno quasi solido che si è formato a partire dalla porta Sud. Deckard nota che all’arcobaleno manca uno dei colori, esattamente come per il ponte prismatico che spesso abbiamo attraversato. Andiamo quindi tutti verso la porta, incerti su come sia possibile che qualcuno si stia teletrasportando dentro Crihn. Minerva evoca il suo cavallo e trotterella insieme alla gallina verso la piazza, seguita da Martok che inizia a chiacchierare col cavallo di Minerva che nitrisce infastidito. Poco dopo, anche noi arriviamo alla porta, facendo giusto in tempo a vedere una saetta gialla che scivola sul ponte, fino a schiantarsi al suolo nella piazza. I nostri sospetti quindi sono confermati, e visto che non dovrebbe essere possibili che un ponte prismatico dall’esterno entri in città, restiamo in guardia e seguiamo lo svolgersi della vicenda. Vediamo anche Nevin di Mevirria, maestro di abiurazione, già sul posto. Una voce stentorea annuncia “Fate largo, Alla Fascia d’oro è tornata in città”. Vediamo una donna dall’aspetto umano, sui 30-40 anni, ma molto più alta, muscolosa e vestita di fasce di pelle bianca, con una grossa spada alle spalle. Nevin immediatamente si fa avanti accogliendo l’ospite della corona, che però a stengo non viene riconosciuto dalla donna. “Nevin, vecchio mio, come ti sei ridotto?” esclama Alla, e dalla risposta di Nevin capiamo che sono ormai passati ormai più di 30 anni dalla sua ultima visita. Martok, in preda ad un durello iracondo, decide di far partire dei rituali orcheschi di accoppiamento, che però finiscono col trasformarsi in una orripilante pole dance fatta sulla gamba del cavallo di Minerva, che nitrisce imbizzarrito – anche se non riusciamo a capire se per il fastidio o per l’apprezzamento.