La morte che sfugge alla morte che è oltre la vita che è diversa dalla morte

La fine della scalinata non termina dove finisce il paese, ma su una piccola pianura ricoperta da un soffice tappeto di muschio. Al di sopra è visibile un piccolo villaggio di case di pietra, senza mura di cinta. Vediamo alla base del villaggio, abbarbicato su una montagnetta conica, molte grosse stalle, attraverso le cui finestre intravedo qualche sorta di animale molto grosso e peloso con gobbe gibbose.

Weiss tira fuori un quadernetto, si ferma su una pagina e con il dito sembra seguire qualcosa che vi è scritto all’interno, salmodiando delle parole che non capisco.

Aggirando le stalle ci avviciniamo alle case, continuo a dare un’occhiata alle stalle. Mi convinco che sì, non si tratta di cavalli ma di grosse bestie più simili a bovini. Le abitazioni inoltre sono molto peculiari: di base rotonda con tetti a punta dai cui caminetti esce del fumo molto bianco, più bianco di quello che siamo abituati a vedere.

Xyr nota un edificio un po’ più grande, con le finestre sbarrate.

Mentre passiamo in mezzo alle case, si apre una porticina e ne esce un vecchio dagli occhi a mandorla, che indossa una tunica blu scura. Si incammina verso di noi mente io, ricordando il nostro scorso incontro nell’altro villaggio, cerco di imitare le gesta di cortesia locali. Il vecchio ci saluta stentando parole nella nostra lingua, chiedendoci se siamo pellegrini in visita al vecchio tempio.

Rasserenati, accettiamo la sua accoglienza e lo seguiamo. Guardo attentamente l’uomo, incuriosita dalla strana abbronzatura solo nella parte alta della sua testa (mente mento e attorno alla bocca è bianco) e dalle nocche super consumate delle sue mani.

Al centro della sua casa che un fuoco su cui bruciano pallotte bianche che generano un bel fumo profumato e bianco. Ci sediamo vicino al fuoco e ci offre un te. Mentre beviamo entrano due tizi, e discutendo ci chiede perché siamo qui. Noi mostriamo un cimelio e lui ci chiede se siamo qui per uno scambio, dicendoci che forse quello che cerchiamo è nel tempio.

Chiediamo: perché forse?

Perché Il tempo, molto tempo fa, è stato visitato dalla morte. Quello che dobbiamo ritirare è ciò che la morte cercava nel tempio.

Adesso – dice mostrando la scatolina col nostro drago – abbiamo qualcosa da costruire per i prossimi pellegrini. Questo è il simbolo di ciò che c’è oltre la morte. Ci dice che nei templi (anche l’altro che abbiamo visitato) c’è qualcosa di vivo che sfugge alla morte. Ci indica una direzione, dicendo che questo tempio è vicino e si scorge da qui.

Confusi, accettiamo di buon cuore la cena a base di carne che ci viene offerta e ci fermiamo per la notte.

Mentre parliamo gli chiedo con chi combatte, perché ho visto le sue nocche consumate. Dice che combatte contro nemici, altri umani, che credono in una cosa diversa. Loro credono nella morte, gli altri nella vita.

Andiamo a dormire, ma si svegliano solo Martok e Weiss, mentre gli altri si contorcono nei loro giacigli, incoscienti e tutti sudati. L’orco riesce a farci vomitare ma continuiamo ad agonizzare nei nostri giacigli fino al mattino.

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Weiss cerca di svegliarmi ma sono ancora incosciente. Xyr viene svegliato e risviene.

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Stiamo ancora mezzi morti. Non ci riescono a far riprendere. Martok esce ma non vede anima viva. Le case sono vuote e non si vede fumo bianco che esce da nessuna casa. Scende giù verso le stalle, che sono sbarrate. Torna su dove siamo tutti.

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Dopo due giorni di delirio io e Xyr riusciamo a svegliarci. Siamo ancora ko ma la parte peggiore è scampata. Uso il mio potere benefico per purificare i nostri corpi dalle tossine ma siamo ancora molto deboli e affamati. Siamo tutti molto debilitati. Martok, in cerca di cibo trova il magazzino centrale pieno di cadaveri. Gli abitanti del villaggio.
La vista di tutti quegli innocenti morti ci distrugge il morale, ma per fortuna troviamo una bella scorta di frutta secca che ci nutre e ci ristora per bene.

Per procedere decidiamo di trasformare Martok in aquila per mandarlo in avanscoperta, ma la magia non ha effetto. Xyr poi prova su di me e funziona. Porto prima l’orco al tempio, che ha lo stesso aspetto dell’altro, se non che all’interno la scena è peggiore: il portone è stato spaccato in più punti, l’interno è coperto di detriti, ci sono molti segni per terra e sulle pareti, e della statua che c’era nel tempio non resta nulla se non detriti, e ci sono molti cadaveri a pezzi.
Lascio Martok e mi rialzo in volo. Il tempio sorge su una scarpata. Dietro al tempio c’è uno sperone di roccia che sembra un rostro naturale su cui sorgono 5 pilastri grigi. Oltre la montagna il paesaggio mostra fiumi, foreste, il mare ad est, ma non vedo nessun centro abitato. Torno indietro esausta. Non riesco a trasportare i miei compagni, ma loro mi seguono volando grazie alle abilità magiche di Weiss.

Arriviamo tutti e concentrandomi avverto lo stesso senso di malvagità che percepivo anche nell’altro tempio.

Martok cerca di arrampicarsi come una scimmia, ma tira un triplo 1.

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