Le Lacrime di Xarma

Il caso Leitmorr

Il Samaritano, chiaramente impressionato dalle nostre capacità, ci incarica di investigare sull’omicidio di Helma Leitmorr una donna appartenente a una della famiglie fondatrici di Chrin.
Una volta ritirate le nostre uniformi nuove e splendenti ci rechiamo quindi nei quartieri benestanti. Un primo giro attorno alla villa ci rivela che c’è un giardino frontale con una stalla e una rimessa per la carrozza circondato da una cancellata appuntita e che il retro della casa da invece direttamente sulla strada.
Ad accogliermi troviamo Purtham, la guardia che per prima è accorsa sul posto, scopriamo quindi che è stato chiamato alle 8.30 di ieri ma che la donna non è stata vista dopo le 21.00/21.30 del giorno precedente, ovvero quando è andata a dormire.
Secondo Purtham il movente è sicuramente il furto, ma questo non quadra con il fatto che la donna sarebbe stata pugnalata selvaggiamente.
In casa ci vengono presentati la governante Bella Raus e il maggiordomo Furkan Ratis.
La governante ci accompagna nella stanza della vittima che però scopriamo essere stata ripulita con molta veemenza dalla stessa. Secondo la ricostruzione ipotizzata dai domestici il ladro sarebbe entrato e uscito dalla finestra. Inoltre la stanza era chiusa a chiave dall’interno quando al mattino i domestici, preoccupati per le condizioni di Helma hanno forzato la porta trovando il suo cadavere e la finestra aperta. A quanto pare era normale che la vittima si chiudesse a chiave in camera.
Per scoprire cosa è stato rubato mandiamo a chiamare la dama di compagnia, Pellemona che ci dice che è stato portato via tutto, 6 paia di orecchini, 10 anelli, 4 collane di cui una con smeraldo, la collana di perle da cui la signora non si separava mai, un piccolo ritratto di Helma con cornice d’oro e un profumo contenuto in una bottiglietta d’argento. Inoltre, grazie a una indelicata domanda di Minerva, scopriamo che la donna veniva spesso avvicinata da giovani che speravano nella sua benevolenza.
Mandiamo quindi a chiamare il marito, Sir Lenor di Leitmorr, e nell’attesa smontiamo i quadri scoprendo la presenza di una cassaforte. All’arrivo di Sir Lenor notiamo che sta nascondendo il suo cordoglio. Secondo lui nessuno avrebbe avuto motivo per uccidere la moglie.
Xyr e Minerva esaminano la finestra e il muro esterno, ma non notano nessun segno che possa indicare che qualcuno sia passato da lì. Minerva va inoltre a parlare con le guardie nella piazza, Verac ed Encogh, a poca distanza dalla casa scoprendo che hanno fatto dei turni con Martok
Mentre il resto del gruppo va a interrogare Clois e Hobb e Dorwick, altri membri della servitù, Xyr rimane nella stanza per aprire la cassaforte e, dopo essere quasi stato scoperto da Furkan Rais riesce ad aprirla rivelandone il contenuto:7/8 pacchetti di lettere facilmente consegnatele a mano, una pergamena con il suo sigillo (forse il testamento), e un sacchetto con varie gemme preziose (da cui Xyr prende un diamantino come souvenir prima di richiudere la cassaforte).
Nel frattempo gli altri scoprono che Clois, il ragazzo che si occupa di accendere e spegnere i caminetti, è stato svegliato dai rumori in camera della Lady, la cui camera è proprio sopra la sua. Ha sentito un tonfo (probabilmente del mobile ribaltato), ma quando è andato a bussare non aveva ricevuto risposta. La conclusione di Deckard è che la Lady conoscesse il suo assalitore, altrimenti avrebbe gridato aiuto. Anche Purtham sarebbe a conoscenza di questa informazione ma non ce l’ha riportata.
Prima di ricongiungersi con Xyr, gli altri incontrano anche Sallia, la figlia di Helma, studentessa dell’accademia e incinta, la quale ci informa che sarebbe scomparso anche un cofanetto di preziosi nascosto in un doppio fondo in un mobile al primo piano, cosa che però non quadra con la ricostruzione fatta finora. Il cofanetto era una dote per il figlio o figlia che porta in grembo, e quindi “spetta a lei”.
Quando Xyr torna chiede a Sir Lenor la combinazione della cassaforte, ma neanche lui pare esserne a conoscenza dato che la Helma pareva cambiarla ogni 2-3 giorni. Chiamerà quindi il fabbro per aprirla nel pomeriggio. Intanto decidiamo di andare in chiesa a vedere il corpo della vittima visto che nessuno ci ha voluto parlare di quante pugnalate ha subito.

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