Le Lacrime di Xarma

La fine e l’inizio – XARMA 2.0

Quattrocento anni fa, qualcosa è successo. La speranza è scomparsa dal cuore degli uomini, gli antichi Dei sono diventati sordi alle preghiere dei loro fedeli, e i Terrori hanno iniziato il loro regno immortale su quelle che un tempo erano le terre degli uomini.

Il Perno, che segnava lo scorrere del tempo gettando la propria ombra sulla Ruota delle Valli, è stato distrutto in un ignoto cataclisma. Al suo posto, un mostruoso vulcano erutta costantemente una colonna di lava alta centinaia di metri e visibile dal mondo intero.

Valle Centro, oggi denominata La caduta del Demone, è una landa squassata da terremoti, invasa da laghi di lava, in costante e caotico mutamento. L’unico punto fisso è Algoran, città infernale. Solo i demoni vi abitano, e qui regna dal suo trono mutevole Aztraash, Dio del Caos.

Kernoleus Alfazard, Dio della Morte e Collettore di Anime, regna sui morti dalla perduta Valle Arcana. I Signori dei Vampiri, suoi vassalli, predano i mortali nei regni feudali di Valle Fonda, guidati dalla mano nera di Avanast, signore dei Castelli di Svartis e Kren. La colossale nube di fumo e cenere che fuorisce dal Vulcano del Perno, guidata dalla volontà di Kernoleus Alfazard, oscura i cieli di Valle Fonda e Valle Arcana, oggi note come le Terre dei Morti, riparando gli orrori non-morti che vi abitano dalla luce dell’odiato sole.

Delezaur, Dio della Magia e della Cupidigia, siede tronfio in quelle che furono Valle Erta e Valle Forgia, ora note come le Terre del Tiranno. I mortali che vivono in queste terre possono godere di una parvenza di quella che fu la civiltà, al patto di obbedire ai capricci del Tiranno e dei Terrori su cui governa.

Tiamat, il Drago Prismatico, Dea della Devastazione, Madre progenitrice del nuovo mondo, trama dalle inaccessibili terre degli elfi. Il Ponte delle Valli è stato ricostituito dal potere viviparo della Dea. Attraverso di esso la stirpe dei draconici, arricchita da inediti ibridi tra draghi e altre specie viventi, si riversa in Valle dei Re.

La regione del Khol Amarun è inaccessibile a tutti, circondata da una cupola di ragnatela la cui sommità sfiora i cieli; un Terrore sconosciuto vi regna, e molti temono quel che emergerà se mai il bozzolo dovesse schiudersi.

Il male divora il male ma, dopo secoli di guerre e devastazioni, le Valli hanno raggiunto un precario equilibrio. I nuovi Dei, in costante lotta per il potere, non sono in grado di sopraffarsi l’un l’altro e sono giunti a una precaria tregua, in attesa che l’uno o l’altro faccia un passo falso, o che nuovi piani di distruzione e conquista vengano attuati.

L’esistenza dei mortali si è dimostrata una risorsa preziosa per gli Dei e per i loro Terrori, che hanno bisogno di schiavi, anime o sangue per alimentare il proprio potere. I nuovi Dei hanno quindi delegato il dominio sulle Terre dei mortali ai Terrori che li servono, orrori immortali di varia origine: demoni, vampiri, lich, draghi, draconici e altri abomini dalla natura imperscrutabile, mutati dal potere e da secoli di eccessi incontrollati.

Solo Kernoleus Alfazard persegue inflessibile il proprio scopo ultimo: tramutare il mondo intero in un mausoleo di cadaveri animati e privi di anima, sinché ogni forma di vita non sarà spazzata via.

Persino in questo mondo, però, persiste un baluardo di speranza per i mortali. Le truppe della Corona Nera – un regno misterioso che ha origine al di fuori della Ruota – sono riuscite a fare breccia nelle Valli, occupando Valle degli Dei e facendone un bastione di resistenza contro i nuovi Dei e i loro Terrori, sconfiggendo demoni e draconici. Solo i non-morti sono riusciti ad arrestare l’avanzata implacabile della Corona Nera, ma questa ha riacceso una scintilla di speranza e ribellione nel cuore degli uomini, degli elfi e delle altre creature mortali che si oppongono al male.

Sempre più pellegrini intraprendono il difficile viaggio verso Valle degli Dei, oggi parte delle Terre della Corona, assediata e sorvegliata dai Terrori. A guidarli è la speranza di un porto franco, di un mondo migliore in cui vivere e far vivere i propri figli; è il desiderio di opporsi alla crudeltà degli Dei; o è semplicemente la mancanza di alternative, la certezza di un destino ancora peggiore della morte se dovessero restare nei domini dei Terrori.

Rispondi