porte, portoni, rune e catene
Siamo alla base del sottile ponte di ghiaccio.
Racael si trasforma in lupo e senza grossi problemi passa il ponte, al di là del quale vede un passaggio nella roccia. Anche la fata attraversa il ponte in forma umana, seguita dal ranger e dal drow. Otkel attraversa il ponte per conto suo, come anche l’Asceta ed il paladino. Purtroppo però il peso dei due eroi si dimostra eccessivo per il sottile ponte, che crolla sotto i loro piedi. L’asceta però era pronto a questa evenienza, e usa i suoi poteri per portare entrambi in salvezza. Il ponte a questo punto si presenta ancora in piedi, anche se con una piccola interruzione nel suo punto più sottile.
Il gruppo si inizia ad inerpicare per il crepaccio: Ragnar in testa, il drow, ranger e Racael in mezzo, Otkel, fata, ed in coda l’orco. Il sentiero sembra non essere stato usato da moltissimo tempo. Al suo termine, una parete di roccia si staglia dinnanzi, con un portone in roccia semi aperto. Su di esso, una scritta in arcano
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“Zet Iskar umek
Gutuna hauen umek
Tankerreuka aurka iluna lema
Berik beldurra ertaina etsipenat
Sagua apalategia samuratasuna amorra“
“qui i figli di Iskar
___ nella loro/nella sua i figli di
Protezione.qualcosa contro Ilun ___
___ impaurire / instillare(?) devozione ___
___ (moderazione) ___ ___
___ i figli di Iskar
___ i loro figli
Protetti contro (la corona?) oscuro/a ira”
Oltre la porta schiusa, si vede poco nella oscurità e si sente rumore di acqua che scorre.
Racael recita le parole arcane, ma non accade nulla. Decidiamo di entrare, sempre con il solito ordine. Alla fine del corridoio gelato, uno spazio si apre davanti: una enorme caverna, ed al centro un gigantesco pilastro di ghiaccio che sale verso l’alto, quasi a reggere la volta della caverna. Il pavimento è coperto di ghiaccio, con alcuni cumuli. La stanza è circolare, e alla nostra sinistra un gigantesco portone di pietra, stavolta chiuso. Più in là, una porta più piccola si perde nell’oscurità. Di fronte, oltre la colonna di ghiaccio arriva il rumore di acqua, ed una porta gigantesca speculare rispetto a quella alla nostra sinistra. Alla nostra destra, una porta della nostra dimensione. Il soffitto è totalmente di roccia, e nelle pareti attorno, il ghiaccio viene interrotto da dei dischi di pietra. Su di esse, delle rune nell’alfabeto vichingoso. Le tre ruote che vediamo dicono ONORE, DEVOZIONE, CORAGGIO. Sopra i dischi di pietra ci sono delle grosse catene metalliche che vanno da un buco nel muro verso il soffitto, come dei tiranti di un tendone. Sulla porta piccola alla nostra destra, APALATEGIA, in arcano. Proseguendo in senso antiorario, vediamo:
- il corridoio da dove siamo arrivati (ipotizzando alle 6)
- sulla prima porta, APALATEGIA
- 16.00 il disco DEVOZIONE
- 15.00, porta piccola AMORRA (“IRA”)
- 14.30 sulla porta gigante, nessuna scritta
- 14.00 il disco ONORE
- 13.00 si vede un tunnel scavato nel ghiaccio, in salita
- 12.00, una porta piccola BELDURRA (ONORE?)
- 11.56 accanto alla porta, una alta ma sottile cascata che arriva da un buco in alto che crea un piccolo laghetto sul pavimento
- 10.30 il disco IRA
- 9.00 c’è una porta piccola ERTAINA (FEDE DEVOTA)
Poi la porta da cui siamo venuti.
I cumuli di neve sono più concentrati in alcune parti del pavimento. Sono alti circa in modo variabile, uno ad esempio alto 30cm a lungo circa 1.50mt.
La colonna centrale ha delle protuberanze che sembrano quasi umane, tutte che toccano la colonna in qualche modo. Racael ne colpisce una, frantumandola. All’interno, fibre cristallizzate.
Fata vola verso le catene, e conferma che entrano in buchi appositi nel soffitto.