Le Lacrime di Xarma

La Shinigami dalle ali nere

1 Ekaear

Usciamo dal tempio verso l parte nord della città di Miohiro. La parte nord è molto simile alla parte sud, solamente con qualche negozio in piu’.
L’asceta sottolinea che gli Shinigami sono quasi vere e proprie divinità e che sono fra gli Yokai quelli che si interessano più degli affari degli uomini.
Il druido usando il potere dell’armatura dice ad uno spettro incontrato in tarda notte, di riferire a Tamano che il re degli Yokai è sull’isola e che vuole incontrarla. Lo spettro vibra e si allontana.
Cerchiamo una locanda più a livello delle nostre finanze, in una zona periferica verso la palizzata, dove nell’aria aleggia un odore rancido, ne troviamo una.
Una donna grassa ci accoglie, ci tratta in modo rispettoso e ci chiede solo una moneta d’oro per la notte. La signora aiutata da un numero imprecisato di figli ci porta anche una tinozza piena d’acqua con pietre calde e se ne va.
La notte non è delle migliori….ma la colazione era per fortuna sì.
Al mattino mentre camminiamo per la città, dinanzi a noi si parano quattro sacerdoti con la maschera di corvo chiedendo a gran voce chi è il re degli Yokai che ha usurpato il ruolo di shinigami a Tamano. Inizia il combattimento: il druido si trasforma in un orso avvolto da una fiamma e due monaci gli si scagliano immediatamente contro. Invece di colpire con il pugno allungano le dita premendo vari punti sul corpo dell’orso, ma senza sortire alcun effetto, se non quello di prendere fuoco. Gli altri due monaci si scagliano contro di l’elfo, questa volta il colpo va a segno ma il ranger resta in piedi, rispondendo con dei colpi di scimitarre che accecano uno dei due monaci. Il combattimento continua con un susseguirsi di colpi, fin quando non sopraggiunge il drow, che con una raffica di lame colpisce uno dei due sacerdoti, che contrariamente ad ogni aspettativa, cade al suolo, privo di vita.
All’improvviso in cielo, diventato oramai scuro, appare un enorme uovo nero. In realtà quello che sembrava essere il guscio di un uovo, erano in realtà le enormi ali nere di Tamano: una bellissima donna dai capelli corvini che indossa un kimono succinto e soprattutto che impugna un’enorme falce nera che ci ricorda quella che impugnava l’avatar di Ilun.

Tamano, dall’alto, con voce squillante e forte dice: ‘Bravi miei servitori avete offerto un grande servigio alla vostra dea, ora potete riposare in pace’. I corpi dei monaci trucidati dal druido, che si contorcevano a terra dal dolore, smettono di farlo dopo un semplice gesto della falce.
Poi intima al druido. ‘Hai una gran faccia tosta a farti vedere usurpatore’ e prosegue spiegando che il torneo è stata una farsa in quanto l’imperatore ha escluso i tre Yokai più forti e che pretendeva quindi l’armatura. Tuttavia il druido non è d’accordo e la sfida a prendersela con la forza.
La fata rinchiude Tamano in una sfera di forza e cerca di aprire un dialogo. Ma ben presto Tamano sparisce dalla gabbia, lasciando al suo posto solo un mucchietto di piume.
Riappare in cielo volteggiando e cala in picchiata sul druido, neanche scalfita dal bagliore solare lanciato da quest’ultimo.
Dalla falce della Shinigami fuoriesce dell’energia nera (simile ad una catena) che colpisce il corpo del druido che cade a terra come un sacco vuoto. Tuttavia il suo spirito, imprigionato dalla catena nera, fuoriesce e viene attirato da Tamano.
L’elfo libratosi in volo grazie all’incantesimo della fata si dirige verso lo spirito intrappolato, estraendo la corona Arin. Tamano si mostra molto interessata a quell’oggetto e ad altri due in possesso del drow: le pietre di Ilun

Grazie all’intercessione della fata, del drow e dell’elfo, la Shinigami si convince a rilasciare momentaneamente lo spirito del druido, ma entro il tramonto del giorno dopo o avrà le pietre di Ilun o l’armatura del re degli Yokai o si prenderà le nostre vite.

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