Le Lacrime di Xarma

Polpette di druido

 

Effettivamente, un orco è sempre un orco

Quella sera, negli alloggi, la servitù distribuisce ai lottatori un pasto molto nutriente. Mentre ci accingiamo a mangiare, si avvicina un uomo un po’ losco con indosso un kimono decorato coll’ideogramma del nostro sponsor.
Ci spiega che gli scontri dell’indomani non saranno pubblici, e che, come abbiamo richiesto, non ci verranno fornite armi. L’arena – spiega – è stata costruita di recente dall’Imperatore, ed ha un aspetto “mutevole”.

L’uomo chiede conferma dei partecipanti e fa firmare a questi un contratto che li vincola a lottare solo per il suo padrone, autorizzandoli peraltro a combattere senza limite alcuno durante il torneo.

Al mattino ci conducono all’arena. Il guardiano, uno youkai di roccia, si piazza in mezzo con la volontà di lasciar passare solo i partecipanti al torneo. Con qualche moina riesco ad intenerirlo e finalmente anche io entro all’interno della zona dei combattimenti. L’arena non presenta nessuna stranezza e come previsto, il pubblico è assente, ad eccezione di Koyatsuachi, un paio di squinzielle, il suo fido scribacchino che abbiamo conosciuto la sera precedente, ed un uomo mai visto, vestito in maniera semplice ma molto elegante.

Dopo una breve introduzione vengono annunciate le combinazioni di combattimento:

NOXUS VS ALAZON
RACAEL VS L’ASCETA

Racael e l’orco si offrono di combattere per primi. Si posizionano al centro dell’arena e si scambiano sorrisetti d’intesa. L’orco, saggio e pacifico, grande come un gigante, e Racael, ragazzetto scapigliato che avrà pur una manciata di anni ma il fisico… un po’ da maniscalco in pensione.

Racael comunque, super-confidente, sfodera il Vergotto e con ferocia inaudita lo sbatte in fronte all’orco, lasciandolo pressoché illeso eccetto il suo amato cappello di paglia, che viene disintegrato. Il ragazzo non si abbatte, lancia a terra il bastone e, con una performance teatrale da applauso, si trasforma in un orso.
Orso e orco si azzuffano scazzottandosi per qualche minuto, quando la bestia mormora qualcosa in orsesco, e il suo avversario viene scagliato in aria, arrestandosi ad una 20ina di metri. Nonostante ciò, l’orco mantiene la sua flemma e si teleporta fulmineamente vicino al druido, che però riesce a schivare l’attacco e contrattaccare con un fulmine magico.

L’orco prontamente schiva il fulmine e si scrocchia le dita. Ha deciso di fare sul serio.
Si avvicina all’orso e, semplicemente, gli tira una serie di pugni che lo avrebbe ridotto in poltiglia, se non fosse stato per l’effetto magico dell’arena, castato per prevenire eventuali morti in campo.

Il druido quindi rimane, vivo, ma sbragato a terra come una sacco di patate sanguinolento.

In quel momento, rilasciamo tutti l’aria che abbiamo involontariamente trattenuto in quegli ultimi secondi, rivalutando un po’ preoccupati lo sconosciuto che abbiamo annesso recentemente al gruppo. Scambiandoci sguardi sudati, accorriamo in soccorso di Racael mentre Koyasuchi, in piedi, applaude per lo spettacolo appena goduto.

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