Mi raccomando non attaccatelo!
Il Titano crolla sopraffatto dagli alberi, mentre la foresta si muove verso l’orda di non morti come un’immensa onda verde. Per alcuni secondi scompare sotto la coltre di chiome, ma improvvisamente un’immensa esplosione di fulmini apre una voragine da cui riemerge il mastodontico umanoide. Gli alberi tutto attorno prendono fuoco ed a breve ne scaturisce un incendio che indebolisce drasticamente l’attacco della foresta di Inn.
Ci teleportiamo una trentina di metri dietro a Kernoleous e con stupore assistiamo allo spettacolo della battaglia da un nuovo punto di vista. L’area attorno all’Arcimago è immobile: il menhir accanto a lui, in volo, non si muove di un millimetro. Intravediamo qualcosa attraverso la spessa lastra di ghiaccio, ma non riusciamo ad identificare precisamente di cosa si tratti.
Il mantello di Kernoleous si apre, svelando 6 pietre nere, opache. Una di queste si distacca ed inizia a vorticare avvolta in una luce violetta che si intensifica fino ad esplodere in un muro di luci in cui si contorcono in forme distorte ed antropomorfe. Il muro immenso avanza verso la città e, come una rete, cattura ogni anima vivente su cui passa. Moltissimi fra gli ultimi combattenti che erano rimasti in vita si accasciano come sacchi vuoti, mentre dai loro corpi un’energia violacea viene trascinata via dal muro di anime.
La pietra nera continua a fluttuare, opaca e senza energia.
< ! –– FLASHBACK —>
Larezain Barazzezain, sulle mura, pronto per la sua ultima battaglia. Nonostante l’oscurità della notte, vediamo le rughe sul suo viso inasprite. Conosce il potere del suo avversario e sà che difficilmente sopravviverà ad un confronto con lui.
– Penseremo noi ad attaccare Kernoleous, voi non avreste nessuna possibilità. Non perdete tempo ad attaccarlo –
Il suo mantello logoro, scosso dal vento rovente alimentato da centinaia di incendi
– Non attaccatelo. N O N A T T A C C A T E L O. Non attaccatelo, capito? NON ATTACCATELO.
<! –-FINE FLASHBACK —>
Il Drow spara una pioggia di fuoco su Kernoleous e sul Menhir.
Kernoleous si volta verso di noi.
Il suo scettro emette un bagliore viola, ed in un istante ci troviamo a combattere contro il nostro incubo peggiore. Quel maledetto scoiattolo mi attacca e mi ferisce gravemente.
Ci riprendiamo in tempo solo per veder cadere il corpo svuotato di Alazon, mentre la sua anima viene risucchiata dentro una delle cinque pietre rimanenti nel mantello del bastardo.
Un altro flash dello scettro mette fine definitivamente all’attacco da parte degli esseri umani. Anche i più forti, sopravvissuti, crollano a terra senza vita.
Poi fa una cosa strana: attacca il menhir con una magia di disintegrazione, rivelando il corpo di Char crocefisso ad un blocco di ghiaccio. Sulla sua fronte, uno spillone di ghiaccio gli trapassa un occhio ed il cervello.
Distruggo la croce, facendo precipitare a terra il corpo del povero derelitto. Lo scettro però lo protegge con una barriera di ghiaccio in cui riesco però a creare una breccia. Il druido gli si avvicina pronto a sfoderare la Lama maledetta.
Kernoleous è infastidito dalla nostra interruzione ma per fortuna non ha ancora percepito l’aura della Laban. Si volge verso di noi quando una voce tonante lo richiama.
– KERNOLEOUS ALFAZAAAARD! Girati ed affrontami!!! –
Il vecchio Larezain cammina noncurante in mezzo a montagne di cadaveri. Ad ogni suo passo lancia manciate di semi che germogliano subito, lasciando dietro di lui una scia di piante sempre più rigogliose.
I non morti che gli si avvicinano si accasciano istantaneamente, inermi.
Kernoleous apre nuovamente il mantello. Una delle pietre fluttua fuori e lancia un raggio di energia, che però si disperde all’approssimarsi al druido.
Lo scettro invece è ancora focalizzato su di noi, e prosegue con le sue disintegrazioni random. Questa volta è il turno del Drow, che viene polverizzato.
Racael approfitta di questo momento di distrazione per sfoderare la Laban, urlare Yakin Cerez, e conficcare l’arma nel petto del povero Char, che si abbandona alla morte con un sorriso di sollievo.
Il teschio di Kernoleous esplode, ma il mantello ed lo scettro rimangono fermi in aria. Tutta l’orda di non morti, che ora aveva raggiunto dimensioni inimmaginabili, cade immobile a terra. Compreso il titano, dal cui corpo riemerge la piccola sfera nera che torna a congiungersi con le altre all’interno del mantello.
Sopra la testa di Racael, compaiono alcune forme di luce.
UN TRIANGOLO DORATO
UN TRIANGOLO AZZURRO
UN TRIANGOLO ROSSO, che sembra grondare sangue
ed UN TRIANGOLO VIOLA.
Le quattro forme si uniscono in una piramide.
Il mantello cade a terra, mentre rimane sospeso un drappo di oscurità in cui vorticano cinque sfere, alle quali si sta per aggiungere quella del Titano.
In fretta muovo telecineticamente l’uomo orso, che, raggiunte le sfere, appoggia la corona di Arin su quella più brillante. La gemma esplode ed un flusso di energia converge verso il corpo di Alazon, che prende di nuovo vita.
Le altre si ricongiungono, mentre un velo di oscurità sempre più intenso le avvolge, e scompaiono insieme allo scettro.