Inversa
Ancora turbati dalla richiesta dell’Elfa di Sangue (il nome non posso scriverlo per diritti riservati ®), mentre Alazon si reca dal consiglio degli elfi, anch’essi scossi dalle parole dell’Elfa, si svolge un infruttuoso tentativo di resuscitare Leimandrelion (ma ora la testa dov’è? O.o). Prima di prendere una decisione sul da farsi, il druido e l’elfo (quello vero, non quello di dubbi natali, usi e costumi), si recano da Stern nel tentativo di velocizzarne la guarigione e ricondurlo da Belorin nei tempi prestabiliti. Dopo una breve e torbida storia fra il montone ed il druido che minerà definitivamente i rapporti fra quest’ultimo ed i montoni, purtroppo nonostante i tentativi, Stern non migliora: l’unica cosa che serve è tempo (ma è proprio quello che non abbiamo). Successivamente gli emissari del drago chiedono consiglio a Rufus, il quale gli dice di non fidarsi dell’Elfa, ma che lui al momento non può aiutarli. I nostri eroi con un piano preparato al dettaglio (?!?) si recano all’appuntamento con l’Elfa, la quale dopo aver prosciugato tutto il sangue dei cittadini, si presenta davanti a loro per completare il rito, facendo confluire tutto il sangue in una sfera, il cui utilizzo non si verrà mai a sapere, perché il druido, fra gli sguardi di stupore e approvazione al tempo stesso degli altri, trafigge (se di trafiggere si può parlare) l’Elfa con la Laban, la quale spira inondandoci con un vero e proprio mare di sangue.