Le Lacrime di Xarma

Io sto con gli ippopotami

Ippopotami furiosi

Il viaggio continua tranquillo lungo il fiume fino a giungere a un villaggio di indigeni .
I locali ci accolgono con curiosità e reverenza.
Veniamo agganciati da una specie di “guida” con la quale riusciamo a dialogare grazie a D’Arcy che saggiamente utilizza l’incantesimo “linguaggi”.
Chiediamo ospitalità, e lui ci invita nella sua baracca.
Lo stesso giorno compriamo da un artigiano le razioni per il viaggio che ci consegnerà la mattina seguente direttamente sulla zattera. Chiediamo inoltre informazioni circa gli uomini drago e il loro tempio, ci risponde che sono solo leggende. Ci dice anche di stare attenti ai cavalli di fiume e alle scimmie della giungla.
Andiamo alla baracca della guida e dormiamo sopra “letti” di paglia.
La mattina seguente salutiamo, ringraziamo per l’ospitalità e partiamo.
Navighiamo ancora per qualche ora e pian piano ci addentriamo nella giungla.
Racael aziona lo strabiliante marchingegno gnomico antizanzare.
Ci accorgiamo che qualcosa non va: i coccodrilli che ci giravano attorno si allontanano e qualcosa ci viene contro.
La fatina si alza in volo e senza pensarci due volte spara un fulmine magico. Colpisce la creatura che ci viene contro: un ippopotamo enorme!
Questo si arrabbia e carica nella nostra direzione colpendo la zattera che viene capovolta.
Finiamo in acqua!
La fatina spara un raggio magico che incenerisce l’ippopotamo.
Racael, dopo aver ricevuto l’incantesimo che permette di respirare sott’acqua, si immerge alla ricerca dell’ antizanzara.
L’acqua è cosi torbida che non si vede nulla.
Viene attaccato da un serpente d’acqua enorme che lo stritola e lo morde. Racael riesce a liberarsi solo dopo un bel po’ di tentativi, evoca un coccodrillo e scappa in superficie.
Risale sulla zattera capovolta.
Nel frattempo anche gli altri risalgono sulla zattera.

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