Seguo il vecchio nano passo dopo passo, gradino dopo gradino e penso che stavolta non me la caverò.
Keruz mi ordina di indossare l’armatura di scaglie di drago che ha costruito per me spiegandomi che d’ora in poi la temperatura è troppo alta. La indosso: è’ comoda, è perfetta e mi ripara dal caldo insopportabile.
Continuiamo a scendere. I gradini che prima erano di pietra ora sono di cristallo, tutto intorno a noi c’è ribollente lava e siamo costretti a fermarci spesso: è molto, molto faticoso.
Scendiamo per due giorni, incontrando dei tubi in cristallo che trasportano lava.
Durante le soste a malapena riesco a riposare, non ho ne la voglia e ne la forza di parlare e mi sembra di soffocare dentro l’armatura.
I gradini terminano in una grotta di cristallo con il pavimento costituito da un’unica scaglia di pelle di drago. Le “tubature”, incontrate lungo la discesa, terminano in una forgia di cristallo, la FORGIA DI EREMENTAR!
Finalmente! Non ce la faccio più, sono allo stremo delle forze.
Dalla sacca in pelle di drago estraggo il teschio e la lama spezzata di Iskar ( la Corona di Arin potrebbe tornarci utile…).
Appoggio il teschio a terra ed invoco il Drago Primevo per ottenere il suo prezioso sangue; in un istante il palmo della mano comincia a bruciarmi: il calore sale fin su alla spalla.
Non riesco a stare in piedi, mi inginocchio e sento la mano di Keruz che mi sostiene. Resisto.
Il guanto dell’armatura si lacera, riesco a vedere la mano andare a fuoco, lentamente comincia a scorrere il sangue nero e ribollente del Drago primevo.
Non ce la faccio, mi sento mancare.
…
Sento un martello battere, la terra trema, apro gli occhi e vengo abbagliato da una forte luce rossa…
…
“Racael! Racael! Svegliati!”
Apro gli occhi: di fronte a me il nano mi guarda e mi aiuta ad alzarmi.
Gli chiedo se è riuscito a forgiare la spada, ma la risposta è nei suoi occhi pieni di rinnovata forza.
Mi porge la spada all’interno di un fodero di pelle di drago.
Solo in quel momento mi rendo conto di non sentirmi più il braccio sinistro, quello della mano col sigillo del drago primevo.
Decido di non aprire il fodero: voglio farlo con i miei amici.
La strada di ritorno è ancora più faticosa, facciamo qualche tappa per riposarci.
Dopo due, tre giorni arriviamo finalmente alla grotta scavata dal drago rosso.
Ci sono tutti i miei amici che ci aspettano.
(vedi riassunto fatina)
Keruz ci comunica che vendicherà la morte dei suoi fratelli nani, la sua missione sarà uccidere il drago rosso.
Noi invece andremo da Igarle.
Avia ci teleporta fuori dalla casa dell’oracolo.
Ci sono due strani tipi fuori la porta che ci osservano…