18 Otzentarr 411
Il gruppo discute sul da farsi, alla fine si decide di andare al Cratere. La fata lancia l’incantesimo di teletrasporto e provocando la solita sensazione di vuoto. Una volta aperti gli occhi si ritrovano in un posto innevato. alle loro spalle un corridoio scavato nella roccia, davanti tutta una vallata e la vista del Perno delle Valli ad Est. Racael si trasforma in aquila e va a fare un giro di perlustrazione. Quando torna pensa bene di scendere giù in picchiata per fare uno scherzo a D’Arcy e arrivato giù l’afferra e vola via verso il cratere. Quando arrivano trovano delle rocce irregolari, sembrano fuse, però squadrate, nere, si sgretolano facilmente. Alborg e Batio, invece, decidono di entrare nel corridoio per vedere dove porta. Ad un certo punto trovano una parete di teschi. tra un blast e una martellata riescono a buttrlo giù. Si presenta un altro corridoio, con dei graffiti. Intanto il gruppo si è riunito. La fatina scarabocchia sui graffiti. proseguono nel corridoio con luci magiche e non accese, fino a quando non si apre in una caverna all’apparenza molto grande. davanti c’è una piccola discesa, è molto umida, si sente dell’acqua sgocciolare dal tetto in delle polle. il soffitto è altissimo. seguendo la circonferenza della stanza si nota che i graffiti proseguono in una specie di storia. la fatina volando in alto si ritrova sotto un tetto ghiacciato, gocciolante. quasi al centro nel buoi si intravede come una statua. Alborg lancia una monetina illuminata magicamente e così si intravede un osso di una zampa enorme! avvicinandosi sempre più vedono uno scheletro di drago, quasi in piedi appoggiato al muro. nelle ossa sono conficcate delle lance (non magiche). davanti il drago c’è una catasta di teschi, circondata da lance. i messaggeri del drago provano a stabile un legame con le ossa, ma senza risultati. Batio ne prende una per “giocarci” un pò. intanto proseguono a studiare i graffiti dato che la storia si sta facendo interessante. (vedi scan) Le ossa del drago emettono un leggero calore. tanto da decidere di passare li la notte.