Con la fatina dispersa, i restanti membri del gruppo decidono di tornare indietro, visto che scendere la cascata potrebbe non essere la scelta più saggia.
Il dilemma vero e proprio rimane tra il risalire il pozzo presente alla sommità della caverna o passare dalle gallerie infestate dagli insetti descritti da Batio e dalla fatina.
Gli insetti sembrano meno pericolosi alla maggior parte del gruppo (tranne a Batio), anche il mago Chivas non è molto felice di avere a che fare con i nani, e quindi si iniziano a percorrere i cunicoli che portano verso la prima caverna visitata da Batio e D’Arcy, e poi chissà dove.
Sulle prime la luce creata dall’incantesimo del mago e la lanterna sembrano tenere a bada gli obrobri, ma una volta arrivati al punto dove gli insetti diventano uno sciame brulicante questa soluzione sembra non funzionare più. Anzi, le creature si fanno più intraprendenti e iniziano pure a cascare dal soffitto. La strada alle spalle dei nostri eroi è sbarrata. Si può solo procedere.
Allora Alborg, a colpi di Suak, allontana gli insetti davanti al gruppo e si mette a correre, con alle spalle il magoi, Batio e a chiudere Avia e Vidarr. Si addentrano in un cunicolo, cercando di procedere più rapidamente possibile e di schivare anche le bestie che cadono dal soffitto. Purtroppo Avia viene morsa, e subito, colta da un impeto d’odio, si lancia in attacchi sconsiderati su qualsiasi cosa si muova intorno a lei, Vidarr incluso. Anche Alborg e Racael vengono morsi, ma su di loro non sembrano esserci effetti strani, mentre Chivas scatena la sua potenza di mago lanciando un cono di ghiaccio di fronte a sè. E di fronte a lui c’è solo Alborg, che in parte schiva il colpo ma ne viene gravemente ferito.
A stento il pirata riesce a trattenere la voglia di spaccare la faccia allo sconosciuto con una martellata, che però nel frattempo sembra aver ripreso coscienza e chiede scusa per quanto accaduto.
Non c’è tempo da perdere, e tocca a Batio ripulire la strada con una folata di vento e fiamme, permettendo al gruppo di raggiungere un’apertura che da su un ponte di roccia molto poco incoraggiante.
Gli scarafaggioni incombono da dietro, Alborg e Vidarr passano con la magia, Batio camminando come un ragno, gli altri saltando… il mago cadendo (o quasi), recuperato da Alborg con una frustata giusto all’ultimo momento.
Al di là del ponte la strada si reinfila nella roccia, ma questa volta non ci sono più insetti ma solo le loro uova.
Continuando a camminare incontrano una nuova biforcazione e, superata questa, una porta, a dire il vero ben cammuffata con la roccia circostante. Con enorme stupore e disappunto, dietro la porta c’è la stanza con il pozzo dei nani! Delle voci cominciano ad arrivare dal corridoio che si apre dalla parte opposta della stanza, gli amici hanno giusto il tempo di richiudere la loro porta e di restare in attesa.. purtroppo però i nani hanno sentito e si sono insospettiti, vanno ad aprire la porta e attaccano a vista gli intrusi pronunciando suoni incomprensibili.
Alborg è in prima fila e già ferito, viene sorpreso dal primo attacco di uno dei due nani deformi e cade a terra quasi privo di sensi.
Gli altri hanno facilmente la meglio dei nani, in netta minoranzia numerica, ma il clamore dello scontro e le urla dei nani hanno ormai attirato le attenzioni di altri nani bubbonosi e tentacolosi. Non resta che la ritirata strategica, percorrono tutti il corridoio a ritroso per poi svoltare alla biforcazione e trovarsi, alla fine del solito cunicolo, dinanzi alle porte della città nanica. Disappunto, ancora disappunto.
Bisogna rapidamente tornare indietro e raggiungere la caverna dove c’era anche il ponte di pietra, forse l’unico modo è utilizzare i movimenti del ragno per mettersi al sicuro.
O forse non basterà…