Cintura di Ilun
Il bestione di ossa, nonostante l’evocazione del mio muro di fuoco , ci raggiunge. Il fuoco ha fatto comunque il suo dovere, infatti gran parte del corpo scheletrico è bruciato. Riesco a prendere per un braccio lo spaventato e atterrito Mahdioz e lo trascino lungo il corridoio sulla sinistra, allontanandolo il più possibile dal mostro.
Lo scontro è cruento, Alborg assesta potenti colpi col suo raggio, lo stesso fa la nuova arrivata Avia che lo colpisce con una sfera infuocata. Batio si sposta e si avvicina a noi, prova a colpirlo ma non riescie a vincere lo spavento iniziale e sbaglia il colpo. Il mostro si alza fino al soffitto e si schianta contro Alborg e Avia. Il colpo è forte, ma per fortuna le ossa che colpiscono i due poveri malcapitati si spezzano al contatto. I due riescono a liberarsi dal corpo ossuto del mostro, si spostano su di un fianco e continuano a colpire con raggi e sfere infuocate.
Io mi concentro e scaglio la colonna infuocata contro il mostro. Cominciano a vedersi gli effetti dei nostri attacchi. Sembra diventare più piccolo, molte ossa sono bruciate e sbriciolate.
Il mostro si gira e ci carica. Veniamo travolti tutti. Come un vento carico di ossa ( ossa???) ci colpisce, ferendoci. Mahdioz è in preda al panico. Corriamo nella direzione opposta, verso l’ingresso oscuro da dove poco prima è entrato Vidarr. Gli ultimi colpi di Alborg finiscono il mostro. Le ossa giacciono a terra.
Entriamo tutti all’interno del passaggio segreto. Mahdioz illumina il corridoio con la lampada ad olio. Sulle pareti ci sono vari affreschi oramai consumati dal tempo e dall’umidità che raffigurano file di scheletri che camminano dietro a umani in tunica nera.
In fondo al corridoio c’è una stanza semicircolare. All’interno c’è Vidarr, ci guarda e ci esorta ad entrare. Al centro della stanza c’è un altare. A terra uno scheletro già “lootato” dal chierico. Vidarr ci racconta di aver recuperato la cintura di Ilun. Deciamo di uscire cedendo alle continue richieste di Madhioz oramai stremato e impaurito. Saliamo lungo uno scala. Dopo pochi minuti vediamo la luce, arriviamo all’uscita: ci troviamo all’interno della gola, all’inizio del sentiero dell’apprendistato.
Mancano ancora dei giorni allo scadere dell’appuntamento con i nani al pozzo. Decidiamo quindi di utilizzare il tempo nel recuperare l’asta di Ilun utilizzata per aprire il varco nella gola e gli oggetti smarriti durante la tempesta. Ci pensa io.
Dopo qualche giorno , aiutati dalla magia, riusciamo a liberare una zona a terra dalla neve. Disegniamo il rituale del teletrasporto utilizzando il sangue di tutti tranne quello di Vidarr. Arriviamo sopra il “pozzo senza fine” che grazie a Dio è stato coperto da assi di legno dai nani.
I nani rimangono esterrefatti nel vederci piombare all’improvviso. Stavano preparandosi per la partenza che sarebbe avvenuta da li a pochi giorni: oramai avevano perso le speranze. Partiamo quasi subito, solo dopo aver elemosinato un po’ di birra nanica…
Sono rimasti solo 30 nani, gli altri 20 sono partiti con il Re qualche giorno prima. Camminiamo verso la città. Dopo qualche ora alcuni nani si staccano, prendono un altro corridoio, sembra che ci sia qualcosa… Scavatori? Humber Hulk Hogan? Chissà. Intanto xarmaggarrien tankiak a cannone! (per chi può…).